Cultura & Società
“Lo stormo stonato”: Gospel e risate al Tuscany Hall con i Pilgrims
Un coro gospel di successo è abituato a calcare i più grandi palcoscenici d’Italia, a riempire le piazze e a godere degli applausi del suo pubblico. Ma se all’improvviso non arrivassero più gli ingaggi? Se non ci fossero neanche i soldi per pagare il riscaldamento e la luce della sala prove? La scelta se andare avanti in queste condizioni pur di continuare a cantare insieme, oppure chiudere qui una splendida e gloriosa esperienza.
Nasce da qui “Lo stormo stonato”, il primo spettacolo teatrale comico con protagonista un intero coro gospel: The Pilgrims, gruppo fiorentino conosciuto a livello nazionale. L’autore e regista Stefano Silvestri ha scritto per loro una commedia di recitazione, musica e ballo da far piangere dalle risate, ma con momenti di riflessione e commozione, in cui il pubblico diventa all’improvviso protagonista.
Con la direzione del maestro Gianni Mini, che ha fondato nel 1997 i The Pilgrims e li dirige da sempre, e le coreografie di Cinzia Cascianini, “Lo stormo stonato” racconta la storia di un coro: composto da esperienze, personalità, velleità diverse, unisce le proprie individualità per diventare uno e volare insieme verso un unico obiettivo. Solo la tempesta può dividerlo, far prendere direzioni diverse. E poi? Lo stormo tornerà unito o ognuno sceglierà di continuare il suo volo da solo?
Lo spettacolo – spiega l’autore – è un inno alla dignità e alla bellezza. È un canto spassoso e poetico che vola alto sopra questo cielo triste, che ci schiaccia alle nostre miserie. Quando il Coro decide di accettare un ingaggio favoloso ma umiliante, annega la propria dignità in quel mare senza onore che è l’opportunismo. Sconfessa la propria anima per sopravvivere. Lo spettacolo è il riscatto dell’uomo sull’umanità cieca e sorda che non vuole vedere il baratro verso il quale stiamo precipitando. È un lavoro esilarante, commovente e romantico. Bianco o nero, senza vie di mezzo. E va bene così, perché le vie di mezzo prima o poi chiedono il conto.