In un momento in cui “il mondo si trova ancora una volta ad ascoltare il crescente rombo delle armi”, occorre “un chiaro messaggio in favore della forza della legge, e non della legge della forza”, anche attraverso un impegno per “concrete misure di disarmo, basate sul dialogo e sulla negoziazione multilaterale”. Lo ha detto mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, intervenendo ieri alla Sessione annuale della Commissione sul disarmo. Nella dichiarazione diffusa oggi dalla sala stampa vaticana il nunzio apostolico fa notare che oggi “si confrontano due opposte prospettive: la prima è basata sulla convinzione che i conflitti possono essere risolti attraverso una volontà determinata e ampiamente condivisa di negoziare effettivamente alla luce delle strade e della saggezza della legge; la seconda prospettiva sostiene che, di fronte ad accordi elusivi e riemergenti, la forza è più efficace e diretta”. Questa seconda strada, ha ribadito Migliore, riesce soltanto a “ridurre, piuttosto che incoraggiare, la cooperazione internazionale in materia di disarmo”, con “ripercussioni negative sul multilateralismo”. Al contrario, ha aggiunto l’esponente della Santa Sede riferendosi alla tragica situazione internazionale, deve emergere “in chiaro messaggio in favore della forza della legge, e non della legge della forza”, che annoveri come “preciso obiettivo” anche quello di “sostenere strade e mezzi per raggiungere il disarmo nucleare”, partendo dalla constatazione che “le tecniche di mediazione, negoziazione e verifica sono oggi molto avanzate” e che “il sistema di controllo delle armi ha prodotto significativi risultati negli ultimi decenni”. Sir