Cultura & Società

60° Filmoteca Vaticana, presentato «Il cinema dei Papi»

«Desidero complimentarmi con mons. Dario E. Viganò per il suo nuovo saggio che, con una ricerca meticolosa negli archivi vaticani, illumina tematiche di grande attualità per la missione della Chiesa». Così il card. Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, nel palazzo dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede in occasione della presentazione del volume «Il Cinema dei Papi. Documenti inediti dalla Filmoteca vaticana» (Marietti 2019) di mons. Dario Edoardo Viganò, vice-cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze sociali.

Nel corso del suo intervento, il card. Parolin ha sottolineato: «Nel volume non solo si mette in risalto un’istituzione come la Filmoteca Vaticana, la cui importanza culturale e le cui ricchezze documentarie non sono a tutti conosciute, ma si va oltre, gettando una luce nuova sui processi che hanno orientato nel corso del Novecento la crescente attenzione della Santa Sede verso il complesso dei mezzi di comunicazione di massa».

Dal volume, ha rimarcato il segretario di Stato, emergono dati interessanti sull’evoluzione delle istituzioni vaticane sui mezzi di comunicazione – a cominciare dall’allora Pontificia Commissione per la Cinematografia didattica e religiosa – e sul ruolo avuto dalla Segreteria di Stato. In particolare, su quest’ultima il card. Parolin ha precisato: «Le carte d’archivio della II Sezione della Segreteria di Stato, sulle quali mons. Viganò ha potuto condurre le sue ricerche, hanno posto in risalto dinamiche finora non ben conosciute. In primo luogo Pacelli, che quale Segretario di Stato di Pio XI svolse già negli anni Trenta un ruolo essenziale nell’impostare le politiche vaticane verso il cinema e la radio, e in seguito Montini e il sostituto mons. Angelo Dell’Acqua, presenti in tutti i passaggi decisivi delle vicende qui ricostruite, accompagnando e incoraggiando il non facile compito di mons. Martin J. O’Connor, che dal 1948 fu a capo della Commissione pontificia per il cinema guidandola nelle sue varie evoluzioni».

«La ricerca condotta da mons. Dario E. Viganò ci permette come Dicastero per la Comunicazione di valorizzare la ricorrenza dei 60 anni della Filmoteca Vaticana nonché di rimarcare l’attenzione della Santa Sede verso il cinema e i media in generale». Sono le parole del prefetto Paolo Ruffini pronunciate nella tavola rotonda di presentazione del volume.

Il prefetto Ruffini ha poi aggiunto: «Oggigiorno viviamo in un tempo veloce e smemorato. Dobbiamo prendere coscienza della Storia; dobbiamo fermarci. Fermarsi serve a liberare il tempo dalla fretta. Siamo chiamati infatti a una responsabilità nei confronti del comunicare, del conservare e del tramandare. In questo la Filmoteca è un prezioso strumento: nostro obiettivo deve essere quello di conservar il fuoco e non le ceneri». Concludendo il prefetto ha menzionato il progetto strategico di un archivio editoriale del Dicastero. «Buona regola per vivere gli anniversari è coltivare sì la memoria e nel contempo guardare avanti».

Alla presentazione sono intervenuti inoltre l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede Pietro Sebastiani, che con una relazione puntuale e accurata ha richiamato l’importante sinergia tra la Santa Sede, Chiesa in Italia e servizio pubblico radiotelevisivo, la Rai. Non sono mancati però i riferimenti ad autori cinematografici che hanno contribuito alla costruzione di un orizzonte di senso nel rapporto tra Chiesa, cinema e società, in particolare lo sguardo di Roberto Rossellini con «Roma città aperta» oppure di Federico Fellini con «La strada», film ben presenti nell’immaginario formativo e pastorale di papa Francesco.

Infine, la presidente della Consulta universitaria di cinema, Giulia Carluccio, ha sottolineato: «Il volume di mons. Viganò rappresenta un contributo storiografico di grande rilievo. Un lavoro che si inserisce in un filone di studi che si è molto sviluppato negli ultimi anni, quello tra cattolici e cinema, cui hanno contribuito anche Francesco Casetti, Tomaso Subini, Ruggero Eugeni, Mariagrazia Fanchi, Elena Mosconi. Un lavoro fondamentale nella comprensione del contesto storico-culturale».