Cultura & Società
Festival delle Religioni, oggi l’apertura con Enzo Bianchi e Sergio Givone
La rassegna si svolge quest’anno nella basilica di San Miniato al Monte, dove si è svolto anche l’incontro di anteprima che ha visto protagonista Ronald Lauder, la più importante figura laica dell’ebraismo mondiale, in dialogo con il Sindaco di Firenze, Dario Nardella. L’incontro è stato aperto dai saluti di Francesca Campana Comparini, che ha voluto sottolineare la straordinarietà della data: oltre alla Festa Nazionale del 25 Aprile, ricordo della liberazione dal nazifascismo, proprio in questi giorni si celebra Pèsach, la Pasqua Ebraica, ricordo della liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana. “Oggi è il giorno in cui si celebra la Festa della Liberazione italiana dal dominio nazista e fascista e le sono grata di esser qui a parlare durante il Festival delle Religioni perché lei in quanto americano – ha affermato Francesca Campana Comparini, rivolgendosi a Ronald Lauder – rappresenta ciò che insieme alle nostre forze della Resistenza è stato motivo della nostra libertà. Ecco che allora in un giorno come oggi parlare di identità e di libertà assume un significato pienamente dialettico e di reciprocità; agli americani – noi italiani, noi fiorentini – abbiamo donato il nome, il cappello della vostra identità: e voi ci avete restituito l’omaggio della libertà.”
L’intervento di Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress, si è concentrato sul rapporto tra identità culturale, memoria, e libertà. “L’Antisemitismo è una questione di violenza e soprattutto di indifferenza. Abbiamo visto cosa è accaduto la seconda Guerra Mondiale, sappiamo cosa è stato l’Olocausto: al termine del conflitto non c’erano più gli “antisemiti”, perché nessuno voleva essere associato ai nazifascisti, era evidente che quella parte fosse da rifuggire. Oggi però le persone si sono dimenticate, e l’unico modo per evitare l’antisemitismo è educare le giovani generazioni. Oggi è stupendo festeggiare la libertà, è una cosa meravigliosa. Ma si può perdere la libertà dalla sera alla mattina, e questo è dovuto proprio all’indifferenza. E noi – ebrei, cristiani, musulmani – dobbiamo fare in modo che i popoli siano rispettosi delle nostre religioni e non dare tutto per scontato.”
L’incontro, moderato da Marco Carrai, è proseguito con l’intervento del Sindaco Nardella che ha sottolineato come la religione – e il dialogo religioso – debba continuare ad essere attuale e centrale: “E’ importante mantenere questo dialogo, promosso dal Festival delle Religioni, anche il 25 Aprile. È importante perché spesso alla base di conflitti sociali, guerre e attentati terroristici c’è proprio l’odio religioso. Ma sarebbe uno sbaglio relegare le religioni in una sfera privata, espungendole dalla sfera pubblica. La religione deve avere nel rispetto delle differenze, affinché non vi sia uno scontro tra le fedi ma un incontro. Ciò di cui dobbiamo avere paura infatti non è la differenza, ma l’indifferenza. È nel riconoscersi e nell’accettarsi che troviamo il fondamento della nostra identità e i presupposti per una vera convivenza.”
Il Festival delle Religioni proseguirà fino a domenica 28 aprile, e vedrà anche la chiusura del Millenario di San Miniato al Monte. In una abbazia benedettina che celebra i suoi mille anni, le religioni si incontrano per parlare dello scorrere del tempo, e di come il tempo dell’uomo può incontrare il tempo di Dio. Si inizia oggi (venerdì) alle 15,30 con Enzo Bianchi: al fondatore della Comunità di Bose è affidato il tema della preghiera, come modo di scandire le ore e i giorni. Il filosofo Sergio Givone invece dedicherà la propria sessione al dualismo tra “Kronos” e “Kairos”. La conclusione della prima giornata del Festival sarà affidata all’Abate Bernardo M. Gianni: il monaco che ha predicato gli esercizi spirituali di Quaresima al Papa e alla Curia romana condurrà un momento di preghiera nella Cripta della Basilica, alle 21, accompagnata da musiche e letture.
Sabato mattina, alle 10.30, l’appuntamento centrale: l’incontro ecumenico con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, e Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni. La Chiesa Apostolica Armena è tra le più antiche Chiese del mondo: e l’abbazia di San Miniato prende nome al protomartire Miniato, un re proveniente dall’Armenia che fu ucciso a Firenze dall’imperatore Decio in epoca di persecuzione cristiana, nella metà del III secolo. Il Festival proseguirà poi alle 15.30 con Massimo Cacciari, che affronterà il tema de “L’Ora” in Kierkegaard. Alle 17.30 la chiusura ufficiale del Millenario di San Miniato al Monte: il Card. Pietro Parolin presiederà la celebrazione liturgica e la chiusura della Porta Santa della basilica, che era stata aperta il 27 aprile 2018 dal Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. La seconda giornata si concluderà alle 21 con una riflessione condotta dai sociologi Chiara Giaccardi e Mauro Magatti: entrambi docenti all’Università Cattolica di Milano, nonché marito e moglie: a loro sarà affidato il compito di parlare di “Come i social network e i media influenzano il tempo in famiglia”.
Domenica 28, ultima giornata del Festival del Religioni: dalle 15 le riflessioni di Stefano Marmi, matematico e fisico, sul tempo secondo la scienza; alle 17 il dialogo tra il Rabbino di Firenze Andrea Spagnoletto, e l’Imam di Milano, Yahya Pallavicini, sulla concezione del tempo nell’ebraismo e nell’islam. Alle 19 la chiusura con Pietro Bartolo, medico di Lampedusa: “tempo di accogliere o no?”, il titolo dell’incontro.