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IRAQ, PRIMO OBIETTORE AMERICANO E DUE BRITANNICI RIFIUTANO DI COMBATTERE

Stephen Eagle Funk è il primo riservista dei marine ad essersi rifiutato di imbarcarsi per l’Iraq. Il primo obiettore americano di questa seconda guerra del golfo è nato a Seattle venti anni fa, è cattolico ed uno dei suoi genitori è originario delle Filippine. Funk nella mattina di ieri, si è presentato alla sua base di riferimento a San Jose (California) accompagnato dal suo avvocato e da altri obiettori dell’operazione ‘Desert Storm’ del 1991. “So che verrò punito – ha detto il giovane soldato – ma è meglio subire una punizione ora che vivere con il rimorso per tutta la vita per aver fatto qualcosa che so essere sbagliato”. Funk ha raccontato alla stampa la sua personale esperienza con l’esercito statunitense, una storia simile a quella di molti altri ragazzi. “Volevo far parte di qualcosa, dare una direzione alla mia vita, e l’esercito sembrava offrirmi l’occasione” ha detto il ragazzo che un anno fa venne avvicinato da un ufficiale addetto al reclutamento mentre passava un periodo di depressione per essere stato costretto a lasciare l’università per ragioni economiche. “Mi dissero che dopo aver svolto il servizio militare l’esercito mi avrebbe pagato gli studi” ha aggiunto. Ma fin dai primi giorni Funk constatò che quel mondo non parlava la sua lingua. “Durante l’addestramento dovevamo gridare ‘Kill! Kill!’ (Uccidi! Uccidi!) o passavamo dei guai” ha raccontato il giovane marine che nelle 12 settimane di corso introduttivo dimostrò una particolare abilità con il fucile ma venne criticato dai superiori perché non dimostrava abbastanza ‘attitudine’. Funk rischia la corte marziale e un periodo di carcere per il suo rifiuto a andare a combattere in Iraq: “Questa guerra è immorale per tutti gli inganni di cui sono stati capaci i nostri leader. L’uso della violenza non è mai una soluzione” ha detto il giovane che ha aggiunto di voler impegnarsi ora a convincere anche altri suoi coetanei a ‘ragionare con la propria testa’ per non aderire alle forze armate con leggerezza.

Altri «disertori» anche tra le fila anglosassoni. Dal Regno Unito arriva la conferma che nei giorni scorsi due soldati britannici si sono rifiutati di obbedire agli ordini e di combattere una guerra che “causa la morte di civili innocenti”; per questo sono stati fatti rientrare alla loro caserma di Colchester (Essex). Lo stato maggiore inglese non ha reso noto i loro nominativi, ma si sa che i due appartengono alla sedicesima brigata aerea d’assalto, al momento impegnata in prima linea sul fronte meridionale iracheno. I due uomini, che saranno assistiti dall’avvocato Justin Higheston-Roberts, specializzato nella difesa di membri delle forze armate, rischiano la corte marziale e una condanna a due anni di reclusione per avere disobbedito agli ordini.Misna