Cultura & Società

Giorno della Memoria: Dureghello (Comunità ebraica Roma), «tenere viva la memoria perché il male può tornare»

Guardando a quella che è oggi la realtà in Italia, Dureghello afferma che «ciò che si percepisce è un sentimento di odio e di allontanamento che spesso percepiamo negli ambienti più diversi e disparati per accentuare la diversità come elemento di negazione dell’altro piuttosto che di arricchimento; ci preoccupa che questo trend sembra essere sfuggito di mano». Nonostante ci siano anche segnali positivi, come quelli che la Comunità ebraica di Roma ha ricevuto in occasione della trafugazione delle pietre di inciampo, quello che si registra è un sentimento generale di aggressività, che sfocia e si sfoga fino a minacce non troppo velate».

Per ricordare i milioni di persone vittime che hanno perso la vita nei campi di concentramento a causa delle persecuzioni nazifasciste, a Varsavia la sera del 27 gennaio saranno accesi ed esposti alle finestre dei lumini. È il progetto della «Fiamma della memoria», come racconta al Sir Golda Tencer, ideatrice della Fondazione Shalom di Varsavia. «Il progetto – spiega – si pone come obiettivo la presa di coscienza dei pericoli legati all’intolleranza religiosa ed etnica ed è indirizzato a tutta la società polacca, a tutti coloro che sentono vicini i diritti fondamentali dell’uomo: il diritto alla vita e alla libertà, a prescindere dalle differenze di razza e di fede». Un progetto condiviso dagli abitanti di molti centri in tutta la Polonia con numerosissime adesioni. «È un’iniziativa che viene accolta molto positivamente da fedeli cattolici e da quelli di altre Confessioni ma anche dai non credenti», aggiunge Tencer.