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IRAQ, DA CET E REGIONE TOSCANA FERMA OPPOSIZIONE ALLA GUERRA
«Ferma opposizione alla guerra in Iraq e ad ogni forma di violenza, dalla dittatura al terrorismo»: lo affermano in una nota congiunta il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ed i vescovi della regione. Martini, accompagnato dal vicepresidente Angelo Passaleva, ha infatti incontrato la Conferenza episcopale toscana, presieduta dall’arcivescovo di Pisa monsignor Alessandro Plotti, nel corso della periodica assemblea che si è svolta all’eremo di Lecceto. Nel corso dell’incontro, informa una nota congiunta diffusa al termine, «è stata espressa la comune partecipazione al dramma che si sta vivendo con la guerra in Iraq e le sue conseguenze disumane sulla popolazione civile».
Martini e i vescovi «invitano tutta la comunità toscana a mantenere alto l’impegno per la pace in continuità con i loro interventi e con la passione manifestata dalla popolazione toscana in queste settimane» e «fanno appello a tutta la comunità regionale a trasformare questi sentimenti in concreti interventi di emergenza e progetti di solidarietà in favore delle popolazioni vittime della guerra».
Le due istituzioni «si impegnano inoltre a favorire il più ampio sostegno alla Chiesa cattolica caldea, attraverso la Caritas locale, e alle altre organizzazioni umanitarie operanti nel paese (Medici senza frontiere, Emergency, Un ponte per ICS, ecc.) e, «nel timore del protrarsi della guerra, chiedono che l’Italia, in sintonia con il resto dell’Europa, adotti misure di solidarietà ed accoglienza verso i profughi». «L’attenzione speciale alla guerra in Iraq – prosegue la nota – non può far dimenticare tutti gli altri conflitti ed in particolare la tragedia della Terra Santa, nella convinzione che senza la soluzione del conflitto israelo-palestinese non è possibile costruire una pace stabile in tutto il Medio Oriente».
Nel corso dell’incontro, prosegue la nota, «sono state anche rinnovate le intese sulla valorizzazione dei beni culturali di interesse storico e religioso, appartenenti a istituzioni ecclesiastiche, e alla disciplina del servizio di assistenza religiosa cattolica nelle str utture di ricovero pubbliche». «È giudizio comune – afferma la nota – che il patrimonio artistico rappresenti una grande risorsa non solo dal punto di vista culturale e spirituale, ma sia anche un’occasione per lo sviluppo di attività economiche e professionali altamente qualificate. Per questo, in occasione del rinnovo, è stata anche prevista la possibilità di attivare percorsi di formazione professionale degli addetti ai relativi servizi. L’intesa prevede inoltre la possibilità di accordi e programmi congiunti con forme di compartecipazione organizzativa e finanziaria. Viene infine confermato il ruolo della commissione con l’obiettivo di segnalare gli interventi prioritari di cui la Regione terrà conto in sede di programmazione degli interventi».
«Il protocollo sull’assistenza religiosa – prosegue la nota – intende invece valorizzare l’aspetto della salute come attenzione a tutte le dimensioni della persona, inclusa quella spirituale». I Vescovi toscani hanno infine «convenuto di ampliare forme di coordinamento sulla cooperazione internazionale ed occasioni di riflessione comune sul modello di welfare toscano».