Mondo

IRAQ, REPLICA A POWELL E RUMSFELD: LA SIRIA SCEGLIE DI STARE CON SADDAM

«La Siria ha scelto di allearsi con i fratelli iracheni che sono oggetto di un’invasione illegale e ingiustificata e che stanno subendo ogni sorta di crimini contro l’umanità». Lo ha detto lunedì un portavoce del ministro degli Esteri siriano. Damasco in queso momento è membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e si è sempre opposta all’attacco americano a Baghdad.

«Gli Stati Uniti affermano che il loro attacco ha come obiettivo la liberazione dell’Iraq», ha detto lunedì il ministro degli Esteri di Damasco, Farouk al-Shara,intervenendo davanti al Parlamento del suo Paese. Ma «nel momento stesso in cui stanno assassinando gli stessi iracheni e distruggendone i beni. La Siria», ha insistito, «ha un interesse nazionale perché in Iraq gli invasori siano sconfitti».

Domenica, il segretario di Stato Usa, Colin Powell, aveva invitato Damasco a fare una scelta chiara: continuare a dare un supporto diretto al regime «morente» di Saddam Hussein o stare dalla parte degli alleati. «Damasco può continuare a sostenere le associazioni terroristiche che proliferano all’ombra del morente regime di Saddam Hussein, oppure abbracciare un corso più prudente e foriero di pace e stabilità». In ogni caso, aveva concluso il segretario di Stato americano, «Damasco dovrà assumersi le responsabilità delle proprie scelte». Ancora prima, il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, aveva accusato Damasco di fornire armi all’Iraq compromettendo in questo modo la missione degli anglo-americani.

Analoghe accuse sono state rivolte ad un altro dei paesi confinanti con l’Iraq. «L’Iran – ha affermato il segretario di Stato Usa – deve abbandonare la via delle armi di distruzione di massa. Se Teheran intraprenderà questo percorso, gli Stati Uniti continueranno a sostenere il popolo iraniano, consentendo all’Iran di vivere in pace con i propri vicini”.

Già in passato alti esponenti dell’amministrazione statunitense avevano accusato Teheran di stare lavorando alla bomba atomica. L’Iran ha ammesso di aver impiantato due siti nucleari, ma ha puntualizzato che si tratta di impianti con finalità civili – produzione di energia elettrica – e non militari. L’Iran, secondo la terminologia statunitense, fa parte di quello che il presidente George W. Bush ha definito, nel discorso alla Nazione del gennaio 2002, «l’asse del male» assiema ad Iraq e Corea del Nord.