Cultura & Società
Firenze, con «Trovatore» al via la trilogia popolare verdiana al Teatro del Maggio
Ecco allora la sfida del regista Francesco Micheli, il maestro Fabio Luisi e il Teatro del Maggio: è possibile unire i tre titoli della «trilogia popolare verdiana» con un trait d’union che passi attraverso di loro e che sia reso con una proposta registica e drammaturgica d’insieme?
A fare da filo conduttore nella Trilogia, ci penseranno diversi fattori: primo fra tutti un monumentale tricolore che aprirà la prima scena di ciascuna delle opere connotando in questo modo la natura intimamente italiana della Trilogia, un impianto scenografico caratterizzato da alcuni elementi che andranno a ripetersi, declinati a seconda del contesto delle opere, e infine il coro, quel coro che secondo Giuseppe Verdi è un personaggio unanime (anzi, rappresenta tutti noi) che lega, che passa, che trasmigra in Trovatore, Rigoletto e Traviata.
Secondo titolo in scena, Rigoletto, il 15 (repliche il 20, 26 e 29 settembre) e infine La Traviata il 21 settembre (repliche il 23, 25, 27 e 30).
Il filo che unisce le tre opere, passa dunque e intesse le trame prendendo i colori della bandiera italiana e la «trilogia» diventa un polittico a tinte forti che dice quello che siamo, quello che dovremmo essere, anzi quello che vorremmo essere. E lo fa attingendo a vicende italiane e non solo.
Con la Spagna del Trovatore, la Parigi de La traviata e la Mantova (che in realtà sarebbe dovuta essere ancora Parigi, dalla pièce Le roi s’amuse di Victor Hugo) di Rigoletto, Verdi sembra dire al Paese di guardare fuori dai propri confini e di guardare a temi politici di ampio respiro. Lo fa declinando elementi della nostra cultura e del nostro sentire: il candore di Violetta, la focosità di Manrico e la viscosità – vale a dire la dubbia moralità – di Rigoletto corrispondono al bianco, al rosso e al verde della bandiera. Rigoletto, Trovatore, Traviata, tre opere tra le più rappresentate al mondo, al Maggio vengono proposte, dunque, sottolineandone il valore simbolico, presentandole come un corpo unico – il regista Micheli le ha concepite e messe in scena non come tre opere distinte ma come se fosse «un unico spettacolo lungo sette ore e mezza», nonostante siano rappresentate singolarmente – ma conservando le grandi peculiarità che contraddistinguono i tre titoli. Saranno comunque tre allestimenti non convenzionali così come, però, non sono convenzionali i protagonisti delle tre storie. La volontà del Maggio con questa proposta culturale di alto profilo è quella di porsi al centro del sentimento di appartenenza alla comunità nazionale che è sempre vivo attorno all’unità del nostro Paese e dei suoi ideali più alti e costituenti, a cominciare dalla bandiera.
Unitarietà anche nel team che affianca Francesco Micheli: le scenografie di tutte e tre le opere sono firmate da Federica Parolini, i costumi da Alessio Rosati e le luci da Daniele Naldi. Altra caratteristica che lega i tre titoli è la presenza di parte dell’attrezzeria di scena realizzata in cartapesta da Jacopo Allegrucci, scenografo versiliano che da venti anni lavora per il Carnevale di Viareggio. A fare da spalla a Francesco Micheli nelle opere, invece, tre assistenti diversi: nel Trovatore il regista collaboratore è Paola Rota, nel Rigoletto Benedetto Sicca, mentre nella Traviata è Valentino Villa.
Da sottolineare anche la scelta dei cantanti, molti dei quali sono giovani molto apprezzati sul panorama internazionale al loro debutto sul palcoscenico del Maggio, a cominciare dal soprano Jennifer Rowley, Leonora nel Trovatore, il mezzo-soprano Olesya Petrova – che interpreta Azucena nel Trovatore – anche lei alla sua prima esibizione fiorentina come anche per Yngve Søberg – che interpreta Rigoletto – e il soprano Zuzana Markova (Violetta in Traviata), mentre il tenore Ivan Ayon Rivas, chiamato a impersonare il Duca di Mantova in Rigoletto, torna sul palcoscenico del Maggio da protagonista dopo aver fatto proprio nel teatro fiorentino la sua prima audizione. Ci sono anche alcuni importanti ritorni come Jessica Nuccio che interpreta Gilda nel Rigoletto, Piero Pretti ovvero Manrico nel Trovatore, Matteo Lippi che interpreta Alfredo nella Traviata, e Massimo Cavalletti baritono toscano che sarà il Conte di Luna nel Trovatore.