Cultura & Società
Firenze, un Festival «diffuso» per il Maggio
Con il titolo «Dialogo ai confini della libertà» il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha presentato la LXXXI edizione del suo celeberrimo Festival, nato nel 1933. Perché questo titolo? Perché ispirato alla libertà creativa dell’artista nel rapporto con la sua opera e con l’epoca in cui vive, con il senso di responsabilità che l’artista stesso prova nei confronti della società, e insieme la necessità di essere liberi e la riflessione sulle circostanze che le si oppongono.
Il Festival presenta delle caratteristiche nuove, a partire dalla giornata inaugurale, il 5 maggio, che prende il via la mattina alle 11 con una lectio magistralis dal titolo «Tragedie e progressi del Novecento» tenuta da Bernardo Valli nell’Aula Magna dell’Università di Firenze. Alle 12 gli Ottoni del Maggio Musicale Fiorentino, diretti dal maestro Giampaolo Lazzeri, si esibiranno in un concerto sotto la Loggia dei Lanzi, in piazza della Signoria. Alle 15.30 è previsto un concerto alla Fondazione Zeffirelli con il Coro di voci bianche del Maggio, mentre dalle 17 Virgilio Sieni metterà in scena una agora-coreo-regia nella piazza antistante il teatro del Maggio intitolata Firenze Ballo 1944-Grande adagio popolare. Alle 19 andrà in scena Cardillac, di Paul Hindemith, per la regia di Valerio Binasco e con il maestro Fabio Luisi sul podio. Al termine di Cardillac alle 22.30, alla Leopolda, è previsto il balletto Re-Mark di Sang Jijia. A chiusura fuochi d’artificio nel Piazzale Vittorio Cui (antistante il teatro).
Da come è articolata la prima, si comprende che questo è un «Maggio diffuso», che vede la collaborazione del teatro con ben 70 realtà musicale e culturali della città. Spiega il sindaco Dario Nardella che «Sarà un Festival della rinascita, dopo mesi difficili lasciati finalmente alle spalle grazie alla collaborazione di tutti e in primis dei lavoratori del Teatro che hanno sempre dimostrato abnegazione e amore per quello che per loro non è semplicemente un luogo di lavoro ma un pezzetto della loro vita».
Per gli oltre due mesi in cui si snoda il cartellone (dal 5 maggio al 13 luglio), il sovrintendente Cristiano Chiarot illustra quanto verrà proposto: «Oltre all’Opera, ampio spazio per la Danza contemporanea, per i cicli di concerti sinfonici e cameristici che con tanti direttori si inseriscono nei percorsi tematici della Fondazione; un’ampia finestra sulla musica contemporanea e sperimentale, riflessioni sulla propria storia attraverso altri concerti, conferenze, dibattiti.
E poi un Maggio diffuso in tutta la città, nelle sue zone periferiche, nella Regione, che si caratterizza celebrando la tradizione di questa tipica festa fiorentina; per questo ringrazio il sindaco Dario Nardella, la vicepresidente della Regione Monica Barni e tutte le Istituzioni, gli Enti, i Soggetti che hanno contribuito al Maggio Fiorentino 2018».
Oltre allo spazio alla musica contemporanea, che è la cifra stilistica con la quale il festival è nato, il calendario del festival – composto da sei opere e più di quaranta concerti con grandissimi interpreti – ospita in effetti una sezione dedicata alla danza, con in primo piano un progetto coreografico di Virgilio Sieni. Come dicevamo, particolare attenzione sarà rivolta alla musica contemporanea, che fin dalle prime edizioni del Festival si riconferma una delle peculiarità del Maggio. E ancora, un ciclo dedicato alle composizioni pianistiche di Schubert eseguite sul fortepiano, una serie di approfondimenti, dal titolo Rimembranze, sugli artisti che hanno dato un contributo fondamentale alla crescita culturale della città, e gli appuntamenti con Zubin Mehta (che auspichiamo abbia una pronta guarigione e torni sul podio del Maggio dopo essere stato costretto a rinunciare ai quattro concerti in programma in aprile), presenza indiscussa e amatissima a Firenze, Fabio Luisi, al suo debutto come Direttore musicale, e Riccardo Muti, che festeggerà cinquant’anni di carriera.
E ancora, tra i grandi direttori che saliranno sul podio dell’orchestra ci saranno James Conlon e Mikhail Jurowski e un giovane di grande talento come Lorenzo Viotti, mentre, in collaborazione con l’associazione Amici della Musica, sono in programma due recital pianistici che vedranno protagonista il primo Murray Perahia e il secondo Grigory Sokolov. In più una serie di appuntamenti organizzati nelle periferie e in Regione, che porteranno il Maggio in trasferta in un’ottica inclusiva mirata sempre più alla condivisione.
Per info: www.operadifirenze.it