Cultura & Società
Studenti giungono da tutta Italia per investigare su Sherlock Holmes
Il convegno si svolge in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Dipartimento di scienze linguistiche e letterature straniere) e con l’Istituto di Istruzione Superiore Sassetti-Peruzzi di Firenze i cui allievi prestano servizio di accoglienza, nell’ambito della convenzione di alternanza scuola-lavoro.
Ha il patrocinio di Indire, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana, The British Instituite of Florence, Gabinetto G.P. Vieusseux.
I lavori della mattinata sono introdotti dalla prof.ssa M. Serena Agnoletti, direttrice del progetto, a cui seguirà un incontro dialogato con gli studenti, a partire dalle domande emerse durante la fase preparatoria.
In programma prevede anche un momento di rivisitazione drammatizzata di un’opera di Doyle e, per tutta la durata del Convegno, sono esposti gli elaborati artistici (disegni, plastici, video) realizzati dagli studenti.
Alla fine della mattinata saranno premiate le migliori produzioni degli studenti, suddivise in quattro sezioni: saggi o racconti in italiano, elaborati artistici, racconti in lingua inglese.
Sono espressione della creatività degli studenti e sono emersi dal confronto diretto con l’autore in un lavoro interdisciplinare guidato dagli insegnanti, una modalità che è caratteristica dei convegni di Diesse Firenze e Toscana.
«La scelta di quest’anno – spiegano gli organizzatori della manifestazione – si è indirizzata verso A. C. Doyle e, in particolare, verso il suo popolare personaggio Sherlock Holmes, divenuto l’archetipo dell’investigatore. L’intenzione del lavoro svolto, anche come corso d’aggiornamento per gli insegnanti, è stata quella di sottrarre alla vulgata comune la nota figura, individuando gli aspetti che le fanno giustizia come persona, non solo come fredda “macchina investigativa”. Non a caso la scelta del titolo di questa edizione è caduta su una frase dello stesso Sherlock che suona così: And so, I say again we have much to hope from the flowers, a documentazione di una sensibilità volta alla speranza in qualcosa che va oltre un puro atteggiamento raziocinante».