Cultura & Società

Sant’Agnese in un nuovo libro della Società Bibliografica Toscana

Un nuovo libro, scritto per lo più da poliziani, per una donna – piccola di statura ma grande di animo – che ha reso Montepulciano famosa negli annali dell’ordine domenicano. Il volume curato da don Domenico Zafarana – Parroco della comunità poliziana e giornalista – per la parte spirituale e propriamente liturgica, ha visto la collaborazione feconda e felice di Lucia Tremiti, per l’aspetto biografico, di Riccardo Pizzinelli, per l’aspetto storico, di Francesca Cugusi, per l’aspetto artistico, di Luciano Garosi, per la parte inerente le lunette del chiostro, e di Mario De Gregorio, per l’aspetto bibliografico. Anche questo libretto è opera della Società Bibliografica Toscana, che editerà il volume riprendendo anche alcune immagini della santa poliziana. Esso infatti si inserisce nella più ampia collana «Ecclesia Sanctorum» che proprio dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza ha preso avvio.

 La mostra

Insieme al libro su sant’Agnese verrà presentata e inaugurata la mostra tematica dedicata alla vergine domenicana con documenti originali e riprodotti anastaticamente che riguardano il processo di canonizzazione che, a metà del XVIII secolo, estese il suo culto alla Chiesa universale. L’apporto della Società Bibliografica Toscana, in tal senso, è stato determinante, grazie al fattivo sostegno del suo Presidente Paolo Tiezzi Maestri. Nella sua prefazione al volume – che contiene, nella parte finale, anche il catalogo della mostra – il Vescovo della Diocesi mons. Stefano Manetti scrive: <Ho potuto personalmente constatare quanto sia forte il legame spirituale che lega i poliziani a Sant’Agnese e anche, in qualche modo, misterioso, perché la devozione verso di lei risiede nel profondo, va oltre le categorie culturali del presente, è antica, saldamente collegata alla sua origine, la vita della Santa, e ha attraversato i secoli senza interrompersi. Il Bruscello a lei dedicato e rappresentato la scorsa estate ce lo ha dimostrato: ai pur numerosi attori che ingombravano il palco si aggiungevano i molto più numerosi spettatori a formare un’unica voce nel canto dell’inno alla Santa, riempiendo l’aria di lei. La Patrona non è una figura di secondo piano a Montepulciano, ne rappresenta piuttosto l’anima che si rivela capace di unire al di là delle differenze di idee, di carattere, di ceto sociale, di area culturale, per farci intravedere il sogno della fraternità. Per via di questa collocazione spirituale profonda, San Agnese può essere considerata parte privilegiata dell’identità di Montepulciano>.

Un libro – quello realizzato in onore della santa – che si colloca nella ben più ampia bibliografia che già vanta Agnese. Con entusiasmo e dedizione gli autori, scientificamente seppur nella semplicità dei loro contributi, mettono in risalto quanto la vergine domenicana ancora oggi ha da dire al territorio poliziano e circostante, collocandosi – insieme alle altre figure di santità – come sentinella del mattino che annuncia la possibilità di un umanesimo integrale e fedele ai valori evangelici.