Un importante appuntamento per la comunità scientifica e un fondamentale momento di condivisione di conoscenze fra gli studiosi, storici dell’arte e docenti universitari. La mostra di Palazzo Pretorio «Legati da una Cintola» diventa occasione per un convegno per avviare una riflessione ad ampio raggio su ciò che la reliquia mariana ha significato nella storia della città e sull’immaginario che ha accompagnato il suo culto nel corso dei secoli.Il convegno, promosso dal Comune di Prato-Museo di Palazzo Pretorio in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, vede la partecipazione di nomi di spicco del panorama culturale italiano e internazionale, insieme ai due curatori di «Legati da una Cintola», Cristina Gnoni Mavarelli e Andrea De Marchi, a confronto su tematiche diverse ma strettamente connesse con la reliquia.La due giorni di studi (il 10 gennaio nel Palazzo comunale a Prato, a Firenze l’11 all’Università), spazierà fra le radici del culto nel mondo bizantino e in Terra Santa, la genesi dell’iconografia con riferimento all’episodio di Tommaso che riceve la Cintola narrato nei vangeli apocrifi, ma anche l’insolita immagine della lunetta di Cabestany, coeva al riconoscimento pratese della reliquia nella seconda metà del XII secolo. Al centro degli approfondimenti anche le varie ricezioni del tema nella miniatura e nella pittura fra Due e Trecento, specie in Toscana.Il culto della Cintola a Prato si è profondamente intrecciato nei secoli sul piano religioso e civile, contribuendo a costruire l’identità civica della città, come dimostrano le ostensioni pubbliche e private, di cui si ripercorrono le numerose testimonianze in età moderna.Il programma su www.palazzopretorio.prato.it