Cultura & Società

Il contributo di Pistoia alla lingua italiana: una mostra e un convegno

La mostra, curata da Giovanni Capecchi e Giovanna Frosini, permette ai visitatori di ripercorrere il cammino plurisecolare della scrittura a Pistoia attraverso più di un centinaio di pezzi esposti, fra manoscritti di opere letterarie, documenti, incunaboli, libri a stampa, autografi, piccoli oggetti e materiali figurativi dalla fine del Duecento ad oggi.

Il percorso espositivo prende infatti l’avvio dal manoscritto A53, il più antico testo letterario in volgare pistoiese, risalente al 1275, che contiene il volgarizzamento dei Trattati di Albertano da Brescia, opera del notaio Soffredi del Grazia, e dai documenti giuridici e le poesie di Cino dei Sighibuldi, amico di Dante, giurista di fama europea e poeta stilnovista. I manoscritti miniati dell’umanista Sozomeno, a cui si deve il primo nucleo bibliografico della biblioteca Forteguerriana, rappresentano l’esperienza di scrittura all’aprirsi della nuova età dell’Umanesimo, così come i libri composti e copiati da Tommaso Baldinotti raccontano l’esperienza di una lunga fedeltà di scrittura; le opere di Giulio Rospigliosi (papa Clemente IX) e dell’accademico Niccolò Forteguerri ci riportano una pagina del Seicento e del Settecento.

L’Ottocento, secolo d’oro per la vita letteraria pistoiese, è rappresentato in mostra da molte testimonianze, come le illustrazioni del celebre Pinocchio, uno dei quattro libri italiani più letti al mondo, pubblicate nel primo numero del Giornale dei Bambini e nella prima edizione completa illustrata; il vocabolario del lessicografo Policarpo Petrocchi, caposaldo per gli studenti di moltissime generazioni;  alcune lettere del mecenate Niccolò Puccini, come quella che gli scrisse Giacomo Leopardi nel 1825, e i delicati disegni della nobile Louisa Grace Bartolini, il cui salotto fu frequentato anche da Giosuè Carducci. La mostra include anche documenti del Novecento e della contemporaneità, esponendo diverse tipologie di scrittura come quella del cantautore Francesco Guccini, di cui si potrà ammirare l’autografo di Auschwitz, o la lettera del giornalista Tiziano Terzani al figlio Folco. 

È un viaggio – quello proposto dalla mostra – affascinante e multiforme, che illustra il forte legame della scrittura con la città e segue il percorso delle sale della Biblioteca Forteguerriana, portando il visitatore a indugiare sugli scaffali e sui libri, alla ricerca del valore di una comune identità.

La mostra è documentata in un libro a cura di Giovanni Capecchi e Giovanna Frosini (Edifir, Firenze, pgg. 224, con 83 illustrazioni a colori).

Il legame tra la Capitale della cultura 2017 e la lingua italiana sarà anche indagato nel convegno Pistoia e la lingua dell’Italia unita, martedì 14 novembre, che vedrà la partecipazione di studiosi eminenti come Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca.

La giornata di studi, promossa dal Comune di Pistoia, dalla Brigata del Leoncino, dalla Società Pistoiese di Storia Patria e dal Comitato Pistoiese per la promozione dei valori risorgimentali, sarà articolata in due sessioni: «Accademici, lessicografi e problemi di lingua» e «Un letterato multiforme, Policarpo Petrocchi».

Info: www.pistoia17.it