Cultura & Società

Morte Cino Tortorella: l’Antoniano lo ricorda «mentre sorride immerso tra i bambini»

«Ideatore di una trasmissione che continua ad andare in onda dopo sessant’anni, creando ogni anno un repertorio sempre più vasto di canzoni per l’infanzia – prosegue la nota -, Cino fu anche promotore del Fiore della Solidarietà – oggi Cuore dello Zecchino d’Oro – progetto a sostegno dei più bisognosi che ogni edizione si accompagna al premio musicale, e che ancora oggi è attivo ogni giorno grazie al lavoro di Antoniano onlus».

«Probabilmente Cino Tortorella non ha ricevuto quello che meritava: è stato uno dei grandi della nostra televisione, all’altezza di Mike Bongiorno, di Pippo Baudo e di Corrado. È stato un inventore di trasmissioni: in un momento in cui nessuno conosceva la televisione, Cino ha capito cosa voleva il pubblico, partendo dai programmi per bambini». Fabrizio Palaferri, responsabile di Antoniano Production dal 1985, che ha lavorato con Tortorella non solo allo Zecchino d’oro ma anche ad altre produzioni dell’Antoniano di Bologna, ricorda così Cino. «È stato regista, autore, attore – prosegue Palaferri -: ha inventato il mago Zurlì e ha costruito una trasmissione meravigliosa, unica nel mondo, che ha ottenuto così tanti riconoscimenti. Una trasmissione che ha prodotto un repertorio di canzoni per bambini – oltre 800 – senza mettere in gara i bambini, senza farli diventare dei divi, senza realizzare un talent, ma solo giocando con i piccoli e mettendosi alla loro altezza: questa è stata la sua grande qualità».

Secondo Palaferri, «Tortorella è stato un innovatore e un modello da seguire per la televisione del suo tempo: è stato un grande autore e un grande pensatore. È stato molto di più del mago Zurlì, anzi si dispiaceva quando lo identificavano solo con quel personaggio. Infatti, è stato un autore capace di esprimere attraverso la tv concetti importanti. Basti pensare, al fatto di essere stato promotore delle iniziative di solidarietà dell’Antoniano, chiedendo aiuto alla gente: ci teneva ad essere lui il testimonial e a documentare l’anno successivo quanto era stato realizzato con le offerte. Il tutto fatto in grande sintonia con i frati dell’Antoniano». Il ricordo di Cino Tortorella, conclude Palaferri, «resterà negli occhi di centinaia di bambini che sono stati nel Piccolo coro o che hanno cantato allo Zecchino d’oro. Anche se adulti, sentendo oggi la notizia della sua morte, riandranno a un momento bello della loro vita. Mi piace pensare questo».