Cultura & Società
Tv2000 lancia l’edizione serale del telegionale
«Non abbiamo la presunzione di poter sfidare i colossi dell’informazione, ma la consapevolezza di poter dare una nostra impronta al racconto dei fatti del giorno. In questi anni, pur restando con i piedi per terra, siamo cresciuti in professionalità e qualità. Abbiamo un nostro modo di raccontare le notizie, offriamo contenuti che non si possono trovare altrove».
Quali saranno le novità di questa edizione?
«Ogni giorno ci sarà almeno una storia positiva, di quelle che ci piace far conoscere, legata a ciò che accade nel mondo ma capace di andare oltre la cronaca. Uno spazio particolare sarà riservato all’attività del Papa, ai temi di servizio per i cittadini, ai conflitti dimenticati. E poi approfondiremo le notizie con un ospite in studio: uno spazio fisso per tre commentatori che vuole essere una pillola di riflessione a chiusura del telegiornale, che non si limiterà alla cronaca spicciola».
Chi saranno gli opinionisti?
«Lo scrittore Eraldo Affinati, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, e il direttore de “Il Sismografo”, Luis Badilla. È una scelta di cui sono contento. Sia Affinati che Petrini non vengono dal mondo cattolico in senso stretto, ma sono persone che hanno qualcosa di interessante da dire e che mostrano una seria attenzione nei confronti della Chiesa. Vogliamo parlare non soltanto al nostro mondo, ma renderci interessanti per tutti».
L’attenzione al linguaggio, dunque, è al primo posto?
«Il tratto dell’informazione di Tv2000 sta nel suo stile garbato e nell’affidabilità delle notizie. Siamo attenti al piano professionale e alla cura dei servizi televisivi, che non sono elementi secondari. Ma non possiamo fare a meno d’interrogarci pure sul linguaggio da utilizzare, che non deve essere mai ecclesialese anche quando parliamo del Papa o della Chiesa. Per interessare le persone, infatti, bisogna parlare in modo semplice e chiaro».
Come sarà presentata l’informazione sul pontificato di Francesco?
«Daremo spazio alla giornata del Papa, non per dovere confessionale o istituzionale, perché spesso sono le parole e i gesti più interessanti che restano a fine giornata. Ma parleremo di tutto. Politica, cronaca, economia, esteri, cultura. Con il nostro sguardo che rifugge il teatrino della politica».
Tra gli appuntamenti da segnare in agenda, ci sarà anche uno speciale dedicato al Referendum costituzionale.
«Andrà in onda il 12 novembre e il primo servizio vedrà protagoniste le persone comuni, per capire quale sia il grado di informazione sui temi della riforma. Nonostante tutti i giornali parlino del Referendum, infatti, la conoscenza delle questioni specifiche è assai carente. Prevale lo scontro tra tifoserie politiche. Presenteremo i contenuti con stile divulgativo, prospettando anche le differenti opinioni che ci sono tra i cattolici: associazioni, intellettuali, costituzionalisti. Quando si parla di novità del linguaggio, ci si riferisce anche a questo. Affrontare le differenze e confrontarsi con il dato di realtà, puntando sugli argomenti e non sugli slogan».