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IRAQ, IN MIGLIAIA IN FUGA DA BASSORA. IN ARRIVO ALTRI 110 MILA SOLDATI USA

Sono migliaia i civili che in queste ore stanno lasciando Bassora, assediata da giorni dalle forze anglo-americane. Lo riferiscono i comandanti delle unità britanniche che hanno preso posizione nei pressi del ponte principale della seconda città irachena, ormai stremata dall’assedio. La gente fugge a piedi verso la vicina Zubayr, crica 20 chilometri più a sud, per trovare riparo presso amici o parenti. Le forze della coalizione avrebbero preso anche il controllo della radio e della televisione di Bassora. Fonti delle Nazioni Unite hanno avvertito che presto in città non ci saranno più scorte di cibo e di acqua; anche la Caritas e la Croce Rossa internazionale hanno lanciato l’allarme sulla situazione umanitaria.

A Najaf e Karbala, nell’Iraq centrale, secondo una fonte della difesa civile irachena, numerose persone sono rimaste uccise o ferite nel corso di bombardamenti. Anche a Baghdad si contano numerose vittime delle bombe e dei missili, che continuano a cadere senza sosta. Ieri, per tutto il giorno, sono state udite numerose esplosioni nel centro e in altre zone della capitale. Gli attacchi si concentrano nei quartieri meridionali della città, dove si ritiene vi siano le caserme della Guardia Repubblicana di Saddam Hussein.

A Baghdad cresce anche il panico della popolazione, timorosa che l’arrivo delle forze anglo-americane possa trasformarsi in un sanguinoso assedio. Nella città settentrionale di Mossul, nel Kurdistan, secondo l’emittente al-Jazeera i bombardamenti di Usa e Gran Bretagna avrebbero provocato almeno una cinquantina di morti.

In tutto il mondo, di fronte al flusso ininterrotto di immagini di esplosioni, vittime, feriti e incursioni aeree di questi primi 8 giorni di conflitto, si moltiplicano le proteste contro la guerra. Negli Usa, centinaia di pacifisti si sono riuniti a NewYork, nel cuore di Manhattan, fingendosi ‘morti’ davanti alle vetrine affollate tra la 50esima Strada e la Fifth Avenue. In Egitto, decine di migliaia di persone hanno manifestato contro l’azione armata in Iraq, mentre in Messico almeno 1 milione e mezzo di bambini e ragazzi ha partecipato ad una manifestazione per la pace che ha coinvolto le 4.749 scuole pubbliche e private di Città del Messico, in un’iniziativa promossa dal ministero dell’istruzione pubblica.

Nonostante la crescente opposizione all’uso delle armi – confermata anche da una serie di sondaggi condotti a livello internazionale – il segretario alla Difesa Usa Donald Ramsfeld ha dichiarato che non ci sarà nessun ‘cessate-il-fuoco’ in Iraq. Gli Stati Uniti, secondo la Cnn, si preparerebbero a inviare nel Golfo altri 110mila uomini entro un mese, portando così il totale degli uomini impegnati in questa guerra a circa 400mila. Misna