Cultura & Società

L’evento: torna la «Messa in Si minore» di Bach

Mario Ruffini (guarda l’intervista) dirigerà il coro e i cameristi del Maggio musicale fiorentino, con i solisti Giulia Peri, Anastasia Boldyreva, Alfonso Zambuto e Gabriele Spina. Parteciperà la Cappella musicale della Cattedrale di Firenze, guidata da Michele Manganelli, per i brani del repertorio gregoriano nel corso della liturgia, con l’aggiunta del Credo, non eseguito nella versione di Johann Sebastian Bach: l’imponente durata dell’intera opera ha indotto infatti a eliminarlo.

Va sottolineata l’eccezionalità dell’evento musicale, cioè l’esecuzione della Messa in Si minore di Bach nel contesto della funzione liturgica. L’unico modo filologicamente corretto è infatti riportare la Messa in Si minore nella liturgia, per la quale è stata pensata e scritta: l’anomalia è la prassi moderna di eseguirla nelle sale da concerto o nei teatri.

Questa celebrazione, in un contesto ancora natalizio in cui per la terza volta viene proclamato il Prologo del Vangelo di Giovanni: «In principio era il Verbo», viene scandita dalla Messa in Si minore, composta dalle parti tradizionali della messa latina in cui Bach riversò tutta la sua profonda cultura teologica e la sua fede. Perciò l’esecuzione diviene come una meditazione in musica su quel «principio» che è Verbo, Parola, Carne, ma anche Suono e Armonia.

Alla messa partecipa un gruppo di detenuti della Casa circondariale di Sollicciano, grazie a uno speciale permesso premio. Le due Letture che precedono il Vangelo saranno affidate la prima a una personalità della cultura, Sergio Givone, la seconda a uno dei detenuti presenti. Una Celebrazione liturgica che riunendo le più rilevanti forze del tessuto religioso, culturale e sociale di Firenze, segna un momento di eccellenza nel suo unire fede, musica e impegno sociale.

Si tratta del primo evento promosso, congiuntamente all’Ufficio cultura dell’Arcidiocesi, dall’Associazione onlus «La Pasqua di Bach», nata con due vocazioni fondamentali: Musica e Liturgia / Musica e Carceri.

Il tema «Musica e Liturgia» è centrale nella missione pastorale del cardinale Giuseppe Betori, che ha seguito la nascita dell’Associazione impegnata fra l’altro a dare nuovi impulsi alla presenza della musica nella liturgia.

Sul versante «Musica e Carceri» l’impegno è quello di realizzare un sogno: così come oggi il nome «Volterra» è sinonimo di «teatro», l’impegno dell’Associazione è quello di portare il nome «Sollicciano» a diventare sinonimo di «musica».