Cultura & Società
Toscana terra di presepi
Ce ne sarà, anche quest’anno, per tutti i gusti. Se c’è una cosa che la crisi non sembra minimamente toccare sono i presepi. Da quelli realizzati in famiglia, certo con attenzione e impegno ma facendo sempre i conti con il poco spazio a disposizione, agli incredibili e accuratissimi capolavori meccanizzati di cui anche la nostra regione può andar fiera.
A cominciare da quello di Cigoli, la suggestiva frazione di San Miniato nota per il santuario della Madre dei bimbi, nelle cui stanze adiacenti torna per la tredicesima volta il grande presepe artistico che quest’anno ha raggiunto la dimensione record di circa 100 metri quadrati, occupando tutto lo spazio disponibile e «raggiungendo – come ha scritto Elia Ferreri nelle pagine dell’edizione diocesana di Toscana Oggi – un livello di dettaglio quasi maniacale». «Nazareth e la Galilea – prosegue l’articolo – con il suo paesaggio rigoglioso, Betlemme, rappresentata nella sua realtà operosa e contadina attraverso una serie di mestieri in movimento e le relative abitazioni, e infine Gerusalemme , in tutta la sua maestosità, in cui sono state riprodotte con minuziosità e facendo riferimento agli schemi presenti su Vangeli unificati,le mura, la spianata con il tempio sullo sfondo, di fronte al castello di Erode, il quale rivolto verso le abitazioni controlla l’operato e le attività dei propri sudditi, mentre dinnanzi al tempio i Sommi Sacerdoti discutono tra loro e con i soldati romani. Superata la valle del Cedron, si erge il monte degli ulivi, uno dei luoghi della passione, e che al momento ospita grandi greggi al pascolo e uccellini “veri” sui rami. Queste tre scene sono unite dal fiume e ruotano attorno all’elemento essenziale e principale della rappresentazione, la grotta della Natività, a grandezza naturale, dove il visitatore può entrare ed immergersi nel calore familiare della Sacra Famiglia. Il tutto è avvolto in un ambiente reso maggiormente suggestivo dai giochi di luce che riproducono l’intero ciclo giornaliero, dalla notte con la luna e le stelle, al giorno con il sole pieno, e dall’alba umida e fredda al caldo tramonto serale, gestiti elettronicamente da un centro di gestione computerizzato».
Sempre in diocesi di San Miniato, il santuario mariano di San Romano, nell’omonima località del comune di Montopoli in Val d’Arno, ripropone il suo eccezionale presepe artistico che dal 1995 viene realizzato all’esterno, prima nel giardino e poi nel chiostro, diventando sempre più grande e minuzioso nei suoi particolari.
Un altro grande presepe è ammirabile alla periferia sud-ovest di Firenze, presso la parrocchia fiorentina del SS. Nome di Gesù ai Bassi, in via dell’Argingrosso angolo via dei Bassi, zona Isolotto. Qui i metri quadri sono oltre 70, su cui sorgono casolari, paesaggi, borghi, fiumi, montagne e numerosissimi personaggi meccanizzati intenti al loro lavoro, con la rappresentazione animata della «Fuga in Egitto» e del Castello di Erode. Anche in questo caso, un vero trionfo di spiritualità e tecnologia (www.presepeaibassi.knossus.net).
A Piè Lucese, al limite sud delle Alpi Apuane, la tecnologia lascia il posto all’ambiente naturale. Qui sin dal 1994 il gruppo speleologico della Valfreddana realizza durante le feste natalizie uno dei più bei presepi della provincia di Lucca, con un sentiero nel bosco interamente illuminato che parte dalla ferriera di Carlo Galgani, l’ultimo «antico fabbro» ancora attivo nella zona, per proseguire con il rumore del torrente in sottofondo e giungere a una grotta naturale con un laghetto interno dove fino al 12 gennaio è allestita la Natività. Non lontano da qui, l’antico borgo di Pescaglia ripropone anche quest’anno scene di presepe all’interno delle «marginette» edificate tra il XVI e il XVII secolo lungo il percorso che dalla chiesa parrocchiale conduce al santuario della Madonna delle Solca.
È ispirato alla Valdisieve il paesaggio che fa da sfondo al presepio allestito nella parrocchia di S. Andrea di Doccia, frazione del comune di Pontassieve, sopra Molino del Piano. Sistemato su una superficie di 15 metri quadri, è stato ampliato con l’aggiunta di numerosi particolari, personaggi e nuove luci. Per la realizzazione sono stati utilizzati solo materiali naturali come radici, scorze di alberi e muschio. Al centro del presepio la capannuccia con la Sacra Famiglia mentre molti personaggi in movimento animano la scena. Il panorama è reso ancora più suggestivo dagli effetti speciali (transito della cometa e le varie fasi del giorno, dall’alba alla notte), il fiume, il mulino alimentato dall’acqua. Per meglio ammirare tutto il ciclo completo delle varie fasi del giorno e della notte e la suggestiva scenografia, si consigliano i visitatori di sostare per circa 10 minuti davanti al presepio. Il presepio di Doccia sarà visibile dalle 15 alle 18 dei giorni 25, 26 e 29 dicembre, 1, 6, 12 gennaio 2014.
A San Godenzo, lungo la strada che dalla Toscana porta a Forlì, fino al 7 gennaio è possibile ammirare, per le vie del paese, alle finestre delle abitazioni, negli angoli più suggestivi, nell’Abbazia Benedettina, nei locali di Villa Gentili, presepi di ogni foggia e dimensione, realizzati con vari materiali dalle stesse famiglie residenti, dalle Associazioni presenti sul territorio, da artisti, collezionisti, amatori e cultori della tradizione presepistica. Nelle scorse edizioni San Godenzo ha avuto la fortuna di ospitare opere di gran pregio realizzate da artisti illustri come Amalia Ciardi Duprè, Yvonne de Palma, Felice Pezzano, Carlo Maria Giudice, Giuseppe Attanasio, Sergio Seletti, Giuseppe Tocchetti, Lorena Nocentini. Alcuni di questi artisti saranno presenti anche in questa edizione. Tra gli altri, si segnala il presepe «ecorinascimentale» di Elisa Amerena, dove armonia ed ecologia si fondono, e la natività è attualizzata con immagini riprese dal Web e dalla sua vita personale. L’evento è organizzato dalla Pro Loco di San Godenzo in collaborazione con l’Associazione Italiana Amici del Presepio e l’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia) Sezione di Firenze, con il patrocinio del Comune di San Godenzo. La mostra è curata dalla giornalista Carmelina Rotundo.
Con cadenza biennale torna il Presepe Vivente a Castelfranco di Sopra (Arezzo), una delle più attese manifestazioni natalizie a sfondo religioso e culturale del Valdarno. La rappresentazione, prevista nell’area adiacente la Badia di S. Salvatore a Soffena, quest’anno si svolge nel pomeriggio di Natale (interpretata da giovani e adulti) e dell’Epifania (dove i personaggi sono tutti ragazzi). Il Presepe vivente a Santa Brigida (Firenze) sarà rappresentato nella notte di Natale, il giorno 24 alle ore 22, poi replicato il giorno 26 e nel giorno dell’Epifania 6 gennaio alle ore 18. La rappresentazione viene fatta all’aperto, dentro una specie di anfiteatro naturale, aperto verso la valle, con alle spalle l’abside della Chiesa Parrocchiale e l’abitato del paese. Da sottolineare che tutto è opera della gente del posto: dalla preparazione dei testi, alla scelta delle musiche, alla regia, all’allestimento scenico. E naturalmente ai circa cinquanta attori, nel caso di Giuseppe e Maria, per tradizione sono interpretati da una coppia sposata nell’anno in corso.
A San Giovanni Valdarno (Arezzo) la 10ª rassegna della mostra di presepi «Natale nel Mondo» dedicata alla «Letteratura del Presepio attraverso i secoli». Scrittori e poeti, dal 300 fino ai giorni nostri, raccontano il Presepio. La mostra è situata nella Cappella dei Pellegrini al piano terra della Basilica di S. Maria delle Grazie. Aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2014. Dopo questa data rimarrà aperta l’intero anno nelle date che verranno comunicate nel sito www.natalenelmondo.it.
A Borgo San Lorenzo, come da tradizione, dall’8 di dicembre sino al 12 gennaio, si può ammirare un presepe meccanico, realizzato da un gruppo di volontari della parrocchia ed allestito nella Cappella dei Neri presso la chiesa del SS. Crocifisso dei Miracoli. Dopo la benedizione del parroco, don Maurizio Tagliaferri, il presepe viene aperto al pubblico, per poi essere smontato dopo le festività e fatto rinascere, con nuovi accorgimenti e migliorie, in modo diverso da quello dell’anno precedente. Per questo motivo, il presepe meccanico del SS. Crocifisso, costituisce una continua sorpresa anche per quei visitatori che tornano a vederlo. Ciò che colpisce in questo presepe è la peculiarità della ricostruzione dei paesaggi, l’attenzione al dettaglio nei vari personaggi che lo popolano, l’alternarsi del giorno e della notte accompagnato da un sottofondo musicale che avvolge il visitatore in un’atmosfera fortemente suggestiva. Orari: domenica e festivi, 9,30-12.30 (escluso orario Messa)- 16.00/19.00. Feriali: 16.00-18.00. Info: tel. 055 8459295
Rapolano si conquista uno spazio all’Arena di Verona
Dal 30 novembre due dei presepi costruiti negli anni scorsi dai presepisti del Centro Culturale «La Piana-Giancarlo Battagli» di Rapolano Terme sono esposti all’ Arena di Verona nella grande mostra internazionale allestita dalla Fondazione « Verona per l’Arena» che ogni anno propone una grande carrellata sui presepi di ogni parte del mondo (nella foto una fase dell’allestimento all’Arena).
«Una grande sodisfazione per i nostri presepisti – ha dichiarato il Presidente del Centro “La Piana”, Franco Fè – che li ripaga dei sacrifici e della passione che profondono per allestire il presepe monumentale che tutti gli anni richiama nel nostro paese migliaia di visitatori». I presepisti rapolanesi, infatti, fanno nascere ogni anno Gesù Bambino in uno degli angoli di Rapolano o dei suoi dintorni fedelmente ricostruito in scala così come si presentava in una determinata epoca storica (e così sarà anche quest’anno).
A Verona hanno portato un presepio di qualche anno fa che riproduce il lavoro in una delle tante cave di travertino rappresentata come si presentava negli anni venti del secolo scorso. L’estrazione e la lavorazione del travertino era per l’epoca la risorsa principale di tutto il comprensorio e il duro lavoro in cava il sostentamento di quasi tutte le famiglie rapolanesi.
Nell’allestire la Natività all’interno di una cava, i presepisti del Centro Culturale «La Piana Giancarlo Battagli» hanno voluto rendere quindi un doveroso omaggio a quanti, con il duro lavoro e l’onestà di una vita trascorsa all’insegna della famiglia e della solidarietà sociale, hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita di tutta la comunità.
Il secondo presepio esposto a Verona rappresenta l’antica, rustica chiesetta della Madonna In Ferrata, su una delle più antiche strade del territorio, tra le crete senesi ed il Chianti, ridotta dal tempo e dall’abbandono a poco più che una mulattiera. Il piccolo tempio romanico è ormai incastonato all’interno di un bosco secolare; un tempo, però, il luogo era molto frequentato, tanto che alcuni studiosi sospettano che da qui sia passato anche Dante Alighieri, con l’esercito fiorentino diretto a combattere la famosa battaglia di Campaldino. Qualche anno fa la chiesa della «Madonna Ferrata», come la chiamano da sempre i rapolanesi, è stata restituita al culto ad opera di un gruppo di volontari che hanno costituito un apposito comitato e hanno lavorato alacremente per restituire il piccolo santuario alla venerazione di tutti i compaesani. A Rapolano, i semi della solidarietà si possono scoprire nel DNA di ogni famiglia, tanto che da anni il Paese si fregia del titolo di capitale morale del volontariato in Italia. Cosi, dato che il 2011 è stato proclamato anno internazionale del volontariato, i presepisti locali, volontari tra i volontari, hanno deciso di rendere omaggio all’impegno e all’abnegazione di tutti i volontari del mondo, rappresentando nel presepio di quell’anno uno dei più recenti luoghi d’impegno del volontariato paesano: la chiesa della Madonna In Ferrata, appunto, anche a chiusura del Giubileo Mariano in onore della Madonna della Consolazione venerata dai rapolanesi all’interno della stupenda e secolare pieve romanica di San Vittore. Ora l’attesa è per il presepio monumentale 2013-2014. Il gruppo degli «Amici del Presepio» è già da tempo al lavoro per realizzarlo nell’antica chiesa di San Bartolomeo al Castellare, in pieno centro storico. Si sa soltanto che quest’anno sarà dedicato alla famiglia e che rappresenta vari spaccati di vita familiare nella Rapolano degli anni cinquanta.
Il percorso presepiale rapolanese è stato aperto il 14 dicembre con «Paese in festa», la tradizionale giornata dedicata a tutti i bambini e con l’inaugurazione dell’allestimento annuale del museo del presepio e della fiera di beneficienza ospitati nei locali del Centro «La Piana-Giancarlo Battagli». Poi, la notte tra il 24 e il 25 dicembre, dopo la Messa della Natività, l’apertura del grande presepio. L’orario è quello di sempre. Nei giorni festivi dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19. Nei giorni feriali dalle 15 alle 19.