Cultura & Società
Renzi, da oggi in libreria «instant book» su «Matteo il conquistatore»
«Rifaremo l’Italia da capo a piedi, grazie alla gente e non ai soliti tromboni». Lo afferma Matteo Renzi, sindaco di Firenze e segretario eletto del Pd, in un colloquio pubblicato in esclusiva nel libro «Matteo il Conquistatore. La vera storia di un’ascesa politica» (Giunti, euro 10) dei giornalisti Silvia Ognibene e Alberto Ferrarese, da oggi in libreria. Renzi ha parlato con i due cronisti delle agenzie Reuters e Asca due settimane prima delle primarie. «Non voglio far cadere il governo – assicura – ma deve fare le cose concrete. Il Pd incalzerà il governo ogni giorno perché le riforme si facciano seriamente e perché gli italiani possano tornare a fidarsi della politica. Il tempo del rinvio è finito».
Da subito Renzi al governo chiede interventi per il lavoro: «Gli uffici studi delle banche dicono che ci sarà la ripresa, ma che ripresa è se aumenta la disoccupazione? Al governo chiederemo subito un intervento massiccio: Job act, centri per la formazione, cambiare i centri per l’impiego, il modello di formazione, le regole del lavoro. Cambiare tutto ciò che oggi costituisce un blocco e una rigidità per il mercato del lavoro. Si fa a costo zero e si alimenta la ricchezza del Paese».
Il neosegretario del Pd ribadisce poi che «la cura dimagrante è fondamentale per la politica, bisogna ridurre costi e posti, dimezzare i parlamentari, abolire le Province, trasformare il Senato in Camera delle autonomie. A Firenze abbiamo ridotto dell’80% le attese negli asili nido, dimezzato il numero degli assessori, venduto all’asta le auto blu, semplificato, raddoppiato gli spazi delle biblioteche. Ma anche i sindacati sono troppi, devono fare una bella dieta».
Per il 2014, conclude Renzi, l’hashtag sarà #celafacciamo
«Il Pd – afferma Renzi – si cambia con una rivoluzione quotidiana, su tutto. Ma lo scoprirete giorno per giorno. Bisogna spalancare porte e finestre, aprire i circoli e chiudere le correnti, serve aria nuova, idee nuove, gente nuova». Diventare a 38 anni segretario del più grande partito italiano, l’«erede» di Pci e Dc, è cosa che fa tremare i polsi. «Sì, certo, c’è emozione ma anche grande libertà. Io sono affezionato a una frase che mi diceva sempre il mio confessore: Dio esiste ma non sei te, rilassati». Guardando indietro, Renzi ha un solo rimpianto: «L’errore più grosso è stato non aver vinto le primarie dello scorso anno, il cambiamento sarebbe già iniziato». Qualche volta ha anche pensato di mollare, però, per una vita «normale». «Sì, a volte ci ho pensato. Quando? L’ultima volta stamattina».
Per la prima volta, comunque, gli fanno notare i due cronisti, premier, vicepremier e segretario del partito di maggioranza sono dei quarantenni. «No – ride -. Io non sono ancora quarantenne, Letta e Alfano lo sono da tempo».