Cultura & Società
Settimana Europea delle Biotecnologie: ai Georgofili si è parlato di genetica e agricoltura
L’evento, in programma nell’ambito della prima edizione della European Biotech Week (EBW) – una settimana, dal 30 settembre al 6 ottobre, per rendere omaggio al 60° anniversario della scoperta della struttura del DNA, raccontando le biotecnologie nei loro diversi settori di applicazione – è stato organizzato dall’Accademia dei Georgofili in collaborazione con Assobiotec, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), con il supporto di Agriventure S.p.A. e di Confagricoltura.
All’incontro sono intervenuti Ivano Valmori, Agronotizie, in qualità di moderatore, Maurizio Marson, Agriventure S.p.A., Mario Guidi, Confagricoltura, Pierdomenico Perata, Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa, Paolo Marchesini, Assosementi, Alessandro Vitale, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Elisabetta Lupotto, Consiglio per la ricerca sperimentale in agricoltura, Eugenio Benvenuto, ENEA, Mario Enrico Pè, Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa, Dario Bressanini, Università dell’Insubria e Gianluca Fusco, Assobiotec.
I progressi enormi della biologia molecolare, il trasferimento genico nelle piante e le nuove tecniche di miglioramento delle varietà coltivate sono all’origine del contributo originale che le biotecnologie vegetali possono dare alla sfida di fornire cibo sano e in quantità adeguate alla popolazione mondiale, non trascurando l’orientamento alla valorizzazione della dimensione agroalimentare locale e la ricerca di prodotti a più elevato valore aggiunto per il settore industriale.
Nell’incontro si è voluto porre la ricerca nazionale al centro dell’attenzione. L’Italia ha una sua storia nella ricerca in questo campo, che merita di essere conosciuta per comprendere che anche il nostro paese è nella condizione di produrre innovazione con un orientamento marcato alle produzioni nazionali, alla tipicità e in aree trascurate dalla logica delle grandi imprese internazionali. Le biotecnologie sono ormai affermate e ampiamente diffuse nel mondo, ma in Italia è preclusa anche la pura ricerca in campo; a prescindere da questa ingiustificata limitazione, è opportuno valorizzare tutti i contributi che la nostra ricerca ha dato alla mappatura genica di importanti specie coltivate. L’incontro ha fornito una fotografia della ricerca biotecnologica in Italia, dagli aspetti di ricerca di base alle applicazioni in agricoltura, in Italia e nel mondo. Sono stati affrontati temi legati al progresso della ricerca genomica in Italia, con l’importante contributo del nostro Paese al sequenziamento di genomi vegetali quali la vite, il melo, la fragola, l’orzo il pomodoro e la patata. E’ stato discusso il ruolo dell’Italia nella scoperta dei meccanismi di tolleranza alla sommersione nel riso, nel campo dei farmaci prodotti dalle piante, senza trascurare le problematiche della coesistenza tra colture GM e tradizionali e il valore della tipicità delle produzioni locali.
Degna di nota la panoramica tra miti leggende e realtà che riguardano il tema delle biotecnologie, del cibo e dell’agricoltura, che ha evidenziato la importanza della comunicazione scientifica per contrastare una dilagante, preoccupante disinformazione antiscientifica.