Cultura & Società
Greenaccord: nella cura del creato lo spazio allo sviluppo
“Bisogna riconciliare economia ed ecologia”. È questa la prospettiva che si apre al termine del X Forum dell’Informazione per la Salvaguardia del Creato, “Il Creato e le vie di comunicazione vecchie e nuove – Cammini, incroci e reti a partire dalle Dolomiti” organizzato a Trento dall’associazione Greenaccord Onlus, almeno secondo Andrea Masullo, presidente del Comitato scientifico della stessa Greenaccord. “L’economia – ha sottolineato – deve tornare ad avere come responsabilità primaria la produzione e diffusione di benessere per tutti quelli che oggi vivono in questo pianeta e per quelli che ci vivranno” e “la politica deve garantire l’orientamento dell’economia verso questo obiettivo e la base per realizzarlo è il capitale naturale, l’ecologia: dunque dobbiamo aver cura del creato. Quest’ultima è la cura nostra, la cura dell’umanità, come ben emerge dalle parole di Papa Bergoglio che mette insieme come un’unica cosa la lotta alla povertà e la difesa del creato”.
Masullo ha spiegato che “esiste un processo coevolutivo fra natura, struttura fisica e società umana attraverso le reti di scambio che riguardano ciascun ambito e contemporaneamente si influenzano reciprocamente. L’evoluzione culturale di un territorio è fortemente influenzata dalla sua evoluzione idrogeologica, geomorfologica, climatica e biologica, ma contemporaneamente influenza questi ultimi aspetti. Il sistema economico consumista che domina il mondo ha rotto questa unità evolutiva con la natura. Allora l’evoluzione della strutturazione antropica del territorio si è staccata dall’evoluzione degli ecosistemi presenti, danneggiando sia le reti ecologiche sia le reti di scambio fra uomo e natura, come anche le reti di relazioni sociali”. L’esperto ha aggiunto che “l’uomo deve avere l’umiltà di accettare di essere nella sua storia come è sempre stato eccetto che negli ultimi 200 anni in cui si è sviluppato il consumismo, ovvero di essere parte della natura, prendere le risorse e restituirle perché continuino nella loro ciclicità a produrre benessere e altre risorse per il futuro”.
“Voto con il portafoglio”. Nella giornata conclusiva è anche intervenuto l’economista Leonardo Becchetti secondo il quale “il voto con il portafoglio” e l’azione del “consumattore” sono il modo migliore per riconciliare economia e bene comune. Concetti che Becchetti ha tradotto dalla Caritas in veritate di Benedetto XVI, secondo la quale “la natura ha una sua grammatica e ci vuole cura nei confronti della Creazione perché è un’espressione di Dio”, anche se allo stesso tempo “bisogna evitare l’idolatria, ovvero ritenere la natura più importante dell’uomo”. Secondo questa enciclica “occorre creare valore economico socialmente, ambientalmente e finanziariamente sostenibile”. Per fare questo occorre “dematerializzare l’economia, scindere il consumo dalla distruzione delle risorse naturali”. Nella Caritas in veritate viene inoltre messo al centro “il tema della responsabilità e fraternità” e questa “è una rivoluzione copernicana perché non possiamo pensare che siano solo le istituzioni a risolverci il problema economico”.
Il premio. Al termine dei lavori del Forum è stato conferito il premio giornalistico “Sentinella del Creato”, ideato tre anni fa in collaborazione con l’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) e Fisc (Federazione italiana dei settimanali cattolici) con l’obiettivo di dare un riconoscimento a quei giornalisti che, nel corso dei precedenti dodici mesi, si sono particolarmente distinti nella divulgazione e nell’approfondimento delle tematiche ambientali. Quest’anno hanno dunque ricevuto il premio Lucia Ascione, Nicola Ferrante, Gabriele Viola ed Enzo QuartoMaria Grazia Cucinotta e alla cantante Cinzia Tedesco che hanno testimoniato grazie al loro lavoro l’attenzione e l’amore per le bellezze del Creato.
*inviata dell’Agenzia Sir