Cultura & Società

Ucsi toscana, appello ai politici: più trasparenza nell’informazione

«Ottimo l’uso dei social network da parte dei politici, sia in campagna elettorale che durante il mandato istituzionale, ma che sia davvero un uso personale: acqua e sapone, senza trucco e senza inganno». Parte da Firenze un appello alla trasparenza nell’uso politico-elettorale-istituzionale dei social network. A indirizzarlo sono i giornalisti toscani dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, riuniti in assemblea per il rinnovo delle cariche e ospitati in un luogo simbolico: lo spazio, limitrofo al convento di San Marco, dove Giorgio La Pira («Un grande comunicatore, uno che non aveva certo bisogno di trucchetti», sottolineano in Ucsi) aveva un suo ufficio.

L’appuntamento è iniziato proprio con un confronto, aperto a giornalisti anche non iscritti all’associazione, sui mutamenti nella comunicazione e nell’informazione politica. Inevitabile il ragionamento sulla centralità della televisione e dei media in generale compresi anche i social network e da qui l’appello conclusivo. “Nessuno pretende che i profili Facebook e Twitter, tanto per citare i social più diffusi, siano davvero, tutti e sempre, scritti dai politici stessi anche se i politici che lo fanno hanno una marcia in più essendo riconoscibili proprio in termini di autenticità dei loro messaggi mentre i politici che sono soliti farsi sostituire in modo costante da loro collaboratori finiscono, prima o poi, per tradirsi. Una soluzione buona, in termini di trasparenza, onestà ed efficacia, potrebbe essere quella, già adottata in non pochi casi, di dichiarare quali, fra i messaggi postati, sono in realtà scritti da collaboratori, persone di staff, ghost writer e quali invece sono davvero farina del sacco del politico”, commenta Mauro Banchini che ha condotto il dibattito.

Una sorta di bollino doc – sottolinea Antonello Riccelli, riconfermato presidente di Ucsi Toscana – “che potrebbe risultare utile nella galassia, virtuale e manipolabile per definizione, di un web attraverso cui oggi passano dosi sempre più massicce di informazioni la cui controllabilità, autenticità, onestà, trasparenza è sempre più indebolita. Con il rischio che i cittadini, in particolare quelli meno preparati, siano presi in giro da una politica sempre più caratterizzata da contenuti populistici”.

Aperto da una video-intervista con il prof. Adriano Fabris (VIDEO), docente di etica della comunicazione all’Università di Pisa, il confronto è proseguito con l’intervento di giornalisti toscani che lavorano in agenzie di informazione, quotidiani, carta stampata, radio, televisioni, blog. Non è mancata una riflessione – a cura di Luigi Cobisi, consigliere nazionale Ordine Giornalisti – sugli effetti della “riforma Severino” nella professione, con specifico riferimento a formazione, procedimenti disciplinari, equità dei compensi, assicurazioni per le attività giornalistiche.

Antonello Riccelli, giornalista a Livorno, sarà affiancato nel prossimo triennio da un direttivo di sei colleghi, tre uomini e tre donne: Riccardo Clementi (nominato vicepresidente), Leonardo Chiarelli (responsabile Ucsi Giovani), Andrea Cuminatto, Sebastiana Gangemi (segretario-tesoriere), Lorella Pellis, Graziella Teta. Istituite anche due consulte: una riunisce esperti e l’altra i presidenti dei precedenti mandati. Don Alessandro Andreini, consulente ecclesiastico, ha celebrato Messa nella basilica di San Marco, accanto alla tomba di Giorgio La Pira.

Il prossimo appuntamento di Ucsi Toscana porterà giornalisti toscani e laziali in visita a Barbiana, nei luoghi di don Lorenzo Milani.