Cultura & Società
Gli acrobati del cielo
L’acrobazia aerea italiana vanta una tradizione di tutto rispetto: la prima scuola è nata a Campoformido nel 1930 con una formazione di cinque aerei che concludeva le sue esibizioni con un ardito carosello finale che prese il nome di «bomba». Da quel giorno la spettacolare manovra ha sempre chiuso il programma di tutte le pattuglie acrobatiche italiane.
Nel 1953 al Cavallino rampante succedette la pattuglia dei Getti tonanti, con gli F 84G, che partecipò a manifestazioni in Italia, Germania, Francia e Italia. La successiva formazione (1955-56) fu quella delle Tigri bianche della 51ª Aerobrigata, sempre con gli F. 84G, che si esibì anche in Francia, Paesi Bassi e Germania. Nel ’56 fu nuovamente la volta del Cavallino rampante con gli F. 86E, seguita, nel ’57 dai Diavoli rossi della 6ª Aerobrigata. Questa formazione fu anche invitata negli Stati Uniti dove si esibì con successo al 1° congresso mondiale del volo. Nel 1958-59 fu costituita la pattuglia dei Lancieri neri e nell’anno successivo furono ancora i Getti tonanti che si esibirono nel cieli europei.
Con questa formazione si concludeva il ciclo delle pattuglie acrobatiche inserite nei reparti operativi. Alla fine del ’60 si costituiva la Pattuglia acrobatica nazionale (Pan) con sede all’aeroporto di Rivolto, nel Friuli, in quella zona che aveva visto nascere la «grande acrobazia» italiana.