Cultura & Società

L’Igm ha 130 anni e un nuovo Atlante

di Rebecca RomoliIn un anno come il 2002, nel quale le eruzioni dell’Etna, le alluvioni, le frane nel Nord Italia, i ghiacciai perenni che arretrano, le valanghe che aumentano, sono state sotto gli occhi di tutti, l’avvio dei lavori per la terza riedizione dell’Atlante dei tipi geografici rappresenta un momento molto importante. La nuova edizione, pensata per i 130 anni di attività dell’Istituto geografico militare di Firenze, sarà ampliata, aggiornata e avrà un nuovo titolo: «Italia. Atlante dei tipi geografici». Sarà realizzata dall’Istituto geografico militare, con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che riconferma il suo impegno nella tutela e conservazione delle tradizioni storiche. La III edizione costerà circa 1 miliardo e 600 milioni delle vecchie lire, pari a 830 mila euro circa, e sarà finanziata per il 50% dall’Ente Cassa; il resto della somma sarà a carico dell’Istituto geografico militare. I tempi di realizzazione prevedono che entro il 2003 tutte le schede debbano essere concluse ed entro l’estate del 2004 l’opera sarà pronta per la diffusione editoriale. L’Atlante dei Tipi Geografici viene pubblicato per la prima volta grazie ad un attento e accurato lavoro di Olinto Marinelli, nel 1922, dall’Istituto geografico militare, in occasione del 50° anniversario della sua fondazione. Lo scopo di questa prima pubblicazione fu quello di riassumere in una raccolta cartografica ragionata tutti gli studi fatti sulle tipologie geografiche del territorio italiano ed anche su quello eritreo e libico. Questo perché, al tempo in cui l’Atlante fu pubblicato l’Italia era un Impero coloniale e furono presi in esame anche i territori delle colonie.Con la prima edizione, l’Igm offrì un’opera unica e di immenso valore a tutta la comunità di geografi italiani. Fu uno strepitoso successo editoriale tanto che il cartello «copie esaurite» non ci mise tanto ad apparire. La grande utilità dell’opera di Marinelli fu che l’Atlante stesso non fu usato solo da addetti ai lavori, ma diventò un insostituibile strumento didattico, sia nell’insegnamento della geografia fisica che nelle ricerche sullo studio del territorio. Infatti trovò una larga utilizzazione nei corsi universitari. La storia di questa grandiosa opera non finisce qui, perché all’alba dello scoppio della seconda guerra mondiale, e vista l’importanza che la geografia e la conoscenza del territorio avevano acquisito per lo stato Italiano, l’Igm decise di pubblicare una seconda edizione aggiornata, a cui lavorarono scienziati del calibro di Roberto Almagià, Aldo Sestini e Livio Trevisan. Il valore dell’Atlante dei tipi geografici sta nel fatto che l’impostazione data da Olinto Marinelli non è stata mai cambiata. In spirito di continuità nel 1948, fu nuovamente arricchito di nuovi elementi grazie anche alle prime riprese aerofotogrammatiche. Anche questa nuova edizione andò subito esaurita.Sono passati circa 80 anni dalla prima edizione. Ora, in occasione del 130° anniversario della costituzione dell’Igm, la terza edizione dell’opera di Marinelli è stata annunciata a tutta la comunità scientifica italiana e a tutti gli appassionati della geografia. Nuova edizione che vuole aggiornare, partendo dall’opera originale, le trasformazioni del territorio, le moderne metodologie di rappresentazione dello spazio geografico; fornire uno strumento efficace per conoscere e governare il territorio e procurare all’attività didattica ed alla ricerca scientifica un valido strumento.Un testo, come del resto anche l’opera originaria di Marinelli, che non vuole essere un manuale scientifico contenente le ultime scoperte in materia geografica, ma vuole porsi come un’opera dotata di materiale dimostrativo e di studio di cui chiunque si interessa di geografia o discipline simili possa disporre nel modo migliore.

In breve, un’utile guida che possa chiarire i continui cambiamenti del territorio italiano e non solo. E nessuno meglio dell’Istituto geografico militare poteva realizzare questo progetto. Una struttura che nei suoi 130 anni di vita ha sempre registrato i cambiamenti e le trasformazioni originate dagli avvenimenti della storia economica e sociale dello Stato italiano dall’unità ad oggi.

La schedaL’Ufficio Tecnico del Corpo di Stato maggiore dell’Esercito italiano si è costituito nel 1861, dall’unione degli uffici cartografici già presenti nei vari stati unitari. Già ai tempi dell’unità italiana i lavori topografici e cartografici misero in luce come tale ufficio dovesse avere un’organizzazione più autonoma e indipendente e che rispondesse in modo efficace ai bisogni del neonato stato. Le necessità più urgenti furono l’acquisizione di personale specializzato nei vari settori della geografia.

Per questo motivo nel 1872 l’Ufficio tecnico fu trasformato in Istituto topografico militare, un organismo avente una sua organizzazione autonoma, che doveva essere in grado di soddisfare tutti i bisogni e le necessità civili e militari dell’Italia.

Per altri 10 anni circa si chiamò ancora «Istituto topografico militare», ma la cresciuta importanza della topografia e della cartografia fecero sì che nel 1882 da «Istituto topografico militare» si passò alla denominazione che oggi tutti conoscono, quella di Istituto geografico militare.

Da questo momento fino ad oggi, l’Igm ha avuto uno sviluppo continuo nel tempo, dall’allestimento della Carta d’Italia su scala 1:100.000 ai primi esperimenti di fotogrammetria terrestre ed area. I principali compiti dell’«Istituto geografico militare» attualmente sono: il supporto geotopocartografico alle Forze armate, la costituzione e gestione di una banca dati geografici, i lavori topografici e di manutenzione dei confini di Stato sulla base degli accordi internazionali in vigore.

Oltre a tutto questo l’Igm negli ultimi tempi ha assunto anche un importante ruolo culturale, mediante la pubblicazione di opere e riviste specializzate, quali L’Universo, Il Bollettino di Geodesia e Scienze Affini. Queste pubblicazioni costituiscono una qualificata e professionale fonte di informazioni per tutti coloro che per lavoro o per hobby hanno a che fare con la geografia ed i suoi rami.

La Geofesta di primaveraChi non ha mai sognato di disegnare il mondo a modo suo? Utilizzare mappe e cartine come pennelli e fare un planisfero, oppure anche la piantina della propria città, personalizzando secondo i propri gusti o secondo i capricci del momento?

La risposta sarebbe senz’altro: tutti. In primavera – precisamente il 2, il 3 e il 4 aprile – la Regione Toscana e l’Istituto geografico militare hanno organizzato una grande iniziativa che un po’ alla volta sta prendendo corpo e forma: «Geofesta», la Festa della Geografia. Questa iniziativa molto particolare è stata pensata come un viaggio nella Toscana alla ricerca di luoghi, identità e avrà come protagonisti indiscussi i ragazzi delle scuole.

«Geofesta» sarà composta di 3 concorsi, ai quali parteciperà tutto il mondo della scuola: sarà l’occasione per imparare a leggere paesaggi, città e spazi aperti attraverso due cose da sempre reputate noiose come la cartografia e la topografia. Imparare divertendosi, questo è il motto di questa iniziativa primaverile.

«Map The World!!! Mappa Il Mondo» è il primo dei tre concorsi, che si rivolge alle scuole elementari e medie inferiori, ed è diviso in 2 parti: una regionale e una internazionale. Quello che il concorso chiede è di riprodurre il planisfero o il proprio habitat con strumenti cartografici. Il disegno dovrà però avere anche una serie di elementi personali che dimostrino la creatività dei partecipanti

«Carte che fanno scuola… Mappa il mondo da vicino» è il secondo concorso ed è rivolto agli studenti delle scuole medie superiori della Toscana. In questo caso verrà chiesto ai partecipanti un lavoro originale, partendo dalla cartografia della Toscana, che dimostri la loro capacità di mettere insieme le informazioni già contenute nella mappa con ulteriori elementi storici, artistici ed economici.Il terzo concorso «Carte al quadrato – Premio Gis-toscana» è riservato ai giovani laureati e studenti universitari. Di certo una prova più impegnativa per loro rispetto ai loro colleghi più giovani; infatti, a loro sarà chiesto di sviluppare attraverso applicazioni Gis, un percorso cartografico della storia del paesaggio toscano e delle sue città. Tutti gli elaborati dovranno pervenire alla commissione esaminatrice entro il 3 marzo. I lavori dei primi due concorsi potranno essere spediti o recapitati all’Istituto geografico militare, in via Battisti,10, a Firenze, mentre i lavori del terzo concorso dovranno essere spediti all’Area Sit cartografia della Regione Toscana in via di Novoli, 26.L’evento si svolgerà a Firenze, nei primi giorni di aprile, come abbiamo già detto, presso il Teatro Saschall. Questa manifestazione oltre a rappresentare un momento in cui si approfondisce la conoscenza del territorio in cui si abita, riconferma Firenze come luogo di eccellenza per il sapere geografico tecnico. I temi della festa saranno molteplici e non prenderanno in considerazione solo la geografia, ma anche la cartografia, le scienze della terra, la geologia, lo spazio, la meteorologia, e le più innovative tecniche di rilevazione del territorio, come il telerilevamento, le applicazioni Gis e i sistemi di navigazione guidata. I tre giorni di aprile saranno dedicati a chi deve e vuole imparare, e quindi studenti, studiosi, professionisti, ma anche agli amici della terra, ai cittadini appassionati, ai cultori dei luoghi curiosi e del territorio ed infine ai nomadi della rete. Negli spazi della festa sarà possibile consultare materiale divulgativo come cartografie tecniche, escursionistiche, ristampe anastatiche, galleria di foto aeree digitali e non, carte numeriche per Cad e Gis, repertori e manuali tecnici, free software and demo, atlanti delle città toscane, pubblicazioni mirate, mappe sensibili, giochi, sistemi satellitari di navigazione guidata.«GeoFesta» non vuole essere un convegno scientifico, un riunione per soli addetti ai lavori, ma un evento, un viaggio di buonumore nella Toscana dei percorsi a tema e degli ambiente caratteristici. Tutto questo sarà possibile con la realizzazione di 715 tavole (o files) sull’intera Toscana.

Tutti i partecipanti riceveranno un riconoscimento. I vincitori di tutti e tre i concorsi avranno in premio computer di ultima generazione, fotocamere digitali, binocoli e atlanti. In più i lavori degli universitari che saranno premiati verranno riuniti insieme in una pubblicazione, che verrà spedita a tutti gli enti, le imprese e gli istituti di ricerca dell’ambiente Gis (Geographic Information System).

Il sito dell’Igm