Cultura & Società
«Pioggia di febbraio, empie il granaio». I proverbi agrari toscani
In più queste raccolte venivano usate, tra la fine del XVIII e i primi decenni del XIX secolo, per istruire i contadini alle pratiche agricole ed alle virtù morali attraverso le immagini della campagna. Proverbi pei contadini di Marco Lastri, del 1790, fu scritto solo per questo scopo e rappresentava solo un ampliamento di ciò che era stato precedentemente pubblicato nei lunari. Ben 206 proverbi raggruppati sotto quattro categorie: meteorologici, tecnici, economici e didascalici.
Economia mezzadrile, fattori ambientali, allevamenti di animali, coltivazioni arboree o erbacce, orticoltura, sericoltura e via dicendo: questi gli aspetti che i proverbi ci hanno tramandato dell’agricoltura toscana del Settecento e dell’Ottocento.
E quindi ci sono i proverbi in cui viene espressa tutta l’apprensione per l’andamento della stagione o dell’annata da cui dipendevano le sorti di tutta la famiglia come il gran freddo di gennaio, il mal tempo di febbraio, il vento di marzo o le dolci acque d’aprile, o anche Sott’acqua fame e sotto neve pane oppure Anno fungato Anno tribolato. Nei proverbi erano espresse anche le paure maggiori dei contadini, come si può ben capire dai proverbi come Oggi fave, domani fame oppure quando il fico serba il fico, tu villan serba il panico, ossia metti da parte qualunque tipo di cibo.
Una parte cospicua di proverbi è dedicata al lavoro nei campi, attività che richiedeva la maggior parte della giornata. Beato quel campetto che ha siepe col fossetto nel caso in cui il campo dovesse essere protetto e asciutto; invece, se la semina non doveva essere troppo fitta veniva detto il grano rado non fa vergogna all’aia. Non sono mancati di certo detti sulle rotazioni delle coltivazioni come formento, fava e fieno non si volsero mai bene oppure sulla buona riuscita del vino come Se d’aprile a potar vai, contadino, molt’acqua beverai e poco vino.
Numerosi sono anche i proverbi riferiti all’alimentazione contadina. Uno dei più famosi è riferito al pane: Di paglia o di fieno, il corpo ha da esser pieno, mentre L’orto è la seconda madia del contadino è riferito alla buona riuscita del raccolto dell’orto. Molti anche i proverbi riguardanti ricorrenze come quello Per S. Andrea (30 novembre) piglia il porco per la séa (setola); se tu non lo puoi pigliare, fino a Natale lascialo andare.
Un immenso patrimonio di saggezza popolare, i proverbi, che hanno per molti secoli dettato e forse lo fanno ancor oggi i ritmi della vita quotidiana di molti agricoltori, senza dubbio un’infinita ricchezza storica ricca di tradizioni e consuetudini.
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