Cultura & Società
Firenze, un affresco di Talani per la Stazione di Michelucci
Un sogno che diventa realtà. È quello del pittore toscano Giampaolo Talani, che dopo averci pensato per anni ha trovato il coraggio di lanciare la proposta: affrescare la Stazione di Santa Maria Novella a Firenze, progettata da Giovanni Michelucci e per questo «intoccabile». L’idea è invece piaciuta, la proposta (sostenuta soprattutto da Vittorio Sgarbi) è stata accolta dal ministro dei trasporti e da «Grandi Stazioni» e i tempi burocratici sono stati più rapidi del previsto. Entro settembre un grande affresco di 80 metri quadrati sovrasterà il salone centrale della stazione fiorentina senza toccare la struttura in marmo originaria grazie ad un «sistema di alloggiamento sospeso», un muro vero e proprio, composto da grandi «pannelli» per un peso complessivo di una tonnellata e mezzo, unico nel suo genere, progettato dall’architetto Alessandro Panichi. Anche il ponteggio sul quale Talani lavorerà per un paio di mesi sarà congegnato in modo tale da non ostacolare il normale transito dei viaggiatori che, secondo i dati forniti da «Grandi Stazioni», sono circa 160 mila al giorno per un totale di 59 milioni annui.
Il tema dell’opera, manco a dirlo, Partenze, un’icona contemporanea del viaggiatore attraverso una serie di figure maschili (più ombre che corpi) con cravatte al vento e valige rosse («il colore dell’assoluto»).
«I personaggi di Talani, spesso raffigurati sulla spiaggia della costa tirrenica sulla quale vive, hanno sempre spiega Vittorio Sgarbi una valigia in mano. Sono viaggiatori perplessi e incantati, perfettamente a loro agio nel contesto dell’atmosfera di una grande stazione, centro nevralgico della nostra società, punto di arrivo e di partenza per la folla di pellegrini contemporanei, in perenne spostamento da un luogo all’altro e in continuo confronto con l’avventura di un’esistenza di transizione, fisica e psicologica».
Giampaolo Talani al lavoro nel suo studio