Cultura & Società
Religioni in dialogo
È con gran piacere, infatti, che gli ebrei preparano questa giornata che permette di conoscere i loro usi e costumi, di assaggiare i loro cibi, peraltro squisiti, di ascoltare la loro musica, di visitare i loro musei e le Sinagoghe. Molte persone sono attratte dalla loro cultura, sono curiosi di capire e comprendere. È più difficile odiare o rifiutare ciò che si conosce. È la conoscenza, infatti, lo strumento che permette la convivenza civile.
Il popolo ebraico fino ad oggi è stato molto disponibile verso gli altri; il fatto che gli ebrei abbiano Comunità in diverse città italiane permette uno scambio che riguarda tutto il territorio nazionale. A conferma di ciò è l’alta affluenza di pubblico, che coglie quest’occasione di scambio e di conoscenza. Spesso le culture «altre» sono accomunate, come se fossero tutte uguali, indice di scarsa conoscenza e di massificazione, che denota anche la paura della conoscenza; se pensiamo al Medio Evo possiamo ricordare quanta paura e resistenza ci fosse verso il nuovo e lo sconosciuto.
Spesso questo popolo è nominato per la guerra fra Israele e i Palestinesi, o per la Shoà. Ambedue sono eventi tristi e difficili; finalmente oggi li incontriamo in una giornata di festa, ove è veramente possibile apprendere i loro usi e costumi. Ci saranno inoltre varie manifestazioni quali visite guidate, convegni e spettacoli teatrali, cene e pranzi.
Un modo per conoscere un’altra cultura è proprio quello di partecipare ad alcune manifestazioni, inerenti alle credenze, ai riti ed ai modi di vivere delle persone, perché questo ci permette di cogliere la loro mitezza, senza accentuare le differenze. Conoscere ed apprezzare gli altri è anche divertente, se posto in chiave ironica e serena, perché quest’atteggiamento interno incentiva la curiosità e la disponibilità verso gli altri.
La Giornata europea della cultura ebraica è una proposta per vivere la diversità in modo arricchente, come scambio reciproco, è la testimonianza che possiamo convivere insieme con rispetto.
* È autrice del libro «Incontro con la comunità ebraica di Firenze», Editrice La Giuntina, che sarà presentato martedì 12 settembre alle 18 presso l’assessorato alla Cultura del Comune di Pistoia
A Firenze viene inaugurata la mostra «Gente che viene, gente che va» a cura dell’Istituto Pitigliani di Roma e presentata da Mario Fineschi. La giornata è caratterizzata da laboratori per bambini, degustazioni di cucina kasher, visite guidate alla sinagoga, convegni con Joseph Levi, Michele Luzzatti, Sandro Ur Servi. La giornata si chiude al teatro della Pergola con uno spettacolo di Bené Kedem, «Gnora Luna», una commedia in dialetto giudaico-fiorentino.
A Livorno , aperta la sinagoga di piazza Benamozegh e il Cimitero ebraico per visite guidate. La sera, cena sefardita. A Monte San Savino (Arezzo), dopo l’inaugurazione della sezione di letteratura ebraica nella biblioteca comunale, lettura di poesie ebraiche, fiera-mercato di libri ebraici e cena, la sera, con piatti della tradizione ebraica. Un laboratorio interattivo per i bambini e una visita all’ex sinagoga, al cimitero ebraico e al Miqwe, al ghetto, completano la giornata.
A Pisa rimane aperta la sinagoga per tutto il giorno. Visite guidate sono possibili al cimitero ebraico. Nel foyer del teatro Verdi, inaugurazione della mostra «Stradefacendo: itinerari ebraici e Pisa e Viareggio» mentre nella sala del ridotto vengono presentati «Lunario 5767» e, subito dopo, «Le strade dell’ebreo errante». Anche in questo caso, la giornata si conclude con la degustazione di cocktail e specialità ebraiche.
Visite guidate anche a Pitigliano (Grosseto) e a Siena : qui la giornata è aperta da un convegno su «Reti di credito e storie di famiglie a Siena e nel senese alla fine del Medioevo» con interventi previsti di Michele Luzzatti, Andrea Bruscino e Alessandra Veronese.
Nella «lectio magistralis» del professor Peter Antes dell’Università di Hannover è stato evidenziato il rapporto intrinseco della festa con la religione, come ben indica il termine inglese «Holiday», giorno dedicato al sacro .Ogni comunità festeggia se stessa nella religione, anche se ovviamente diverse sono le forme. Basti ricordare come sulla base del cristianesimo e del giudaismo si sono articolate le feste dell’anno liturgico. Poi ci sono le feste legate ai grandi eventi della vita di ciascuno, come la nascita, la pubertà, il matrimonio fino alla morte. Dunque la festa accompagna tutta la vita umana, sia in quanto comunità, sia in quanto individui.
Il direttore del Cisreco e animatore della «Summer School», Arnaldo Nesti, ha sottolineato i dilemmi e le prospettive della festa nella cultura globale. Nuove problematiche insorgono con le recenti immigrazioni in Europa, dove le feste delle comunità di immigrati si pongono più come elementi di affermazione forte della propria identità e meno come occasioni d’integrazione.
Tra i circa 80 seduti nelle prime file dell’Aula «Paolo VI», giovani israeliani, palestinesi, italiani e russi, che da alcuni giorni sono ospiti del Villaggio «La Vela» di Castiglion della Pescaia (Gr). Tra loro anche l’imam di Firenze Elzir Izzedin, con moglie e figli, che ha parole di apprezzamento per la catechesi del Papa sull’amore. È uno degli «esperti» che nei dieci giorni a«La Vela» si sono confrontati sul «rispetto della dignità dell’uomo, via della riconciliazione e della convivenza tra popoli, culture e religioni».
Di impegno politico e dignità umana hanno parlato gli assessori regionali Gianni Salvatori e Massimo Toschi. La professoressa Tatiana Zonova (accompagnatrice assieme al vice-rettore Igor Loginov del gruppo russo, dell’università «Mgimo» di Mosca) ha sottolineato la crisi della diplomazia. Elzir Izzedin e il professore di diritto islamico, Gianni Maria Piccinelli, si sono confrontati sui diritti inalienabili dell’uomo all’interno del mondo islamico. Il Vescovo di Prato, mons. Gastone Simoni, e la giornalista Ulda Liberanome, membro della Comunità israelitica fiorentina, hanno invece parlato delle radici bibliche della dignità umana. L’economista Riccardo Moro, presidente della Fondazione Cei Giustizia e Solidarietà, ha inquadrato il tema nel contesto della globalizzazione.
Domenica 13 agosto l’arcivescovo di Firenze, il card. Ennio Antonelli, nella Messa celebrata al Campo ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento. Al Campo era presente anche Mikhail Arteev, inviato del Patriarcato della Chiesa Russo-Ortodossa.