Cultura & Società
Fabbricieri italiani all’ombra della Torre
Ma andiamo con ordine. L’Associazione delle Fabbricerie d’Italia è un’associazione senza scopo di lucro, costituitasi l’anno scorso, che riunisce i più importanti enti impegnati nella gestione sul territorio delle Cattedrali, dei monumenti e musei annessi. Istituzione giuridica di origine medievale, la fabbriceria nasce infatti per edificare e conservare gli edifici sacri, senza ingerenza nell’attività di culto. Nel corso del tempo spesso si trasforma in un altro tipo di ente o cessa di esistere al termine dell’edificazione dei luoghi. A volte, e nel caso delle più importanti complessi monumentali sacri d’Italia, si è conservata sino ad oggi e rappresenta una realtà complessa e affascinante.
Vere e proprie città nella città, e spesso realtà vitali nell’economia cittadina, le fabbricerie raccontano una storia antica, fatta di spiritualità e d’arte, ma anche di una tradizione orale, ricca di aneddoti e leggende che spesso sfuggono al sapere ufficiale; fatta di mestieri, dai più antichi e umili sino ai più sofisticati di oggi, appresi un tempo al fianco di architetti, scultori e pittori, che progettarono e abbellirono questi luoghi, e poi pensati per salvarli dalla distruzione del tempo e della storia. Giunte sino ad oggi, queste istituzioni si trovano a far i conti con i mutati tempi, con le nuove esigenze e problematiche che il turismo di massa impone a chi amministra i beni culturali.
L’Afi riunisce gli enti che gestiscono una grossa e fondamentale fetta del patrimonio artistico italiano, se si considera che nella maggior parte dei casi ai monumenti è annesso il museo. Venezia, Milano, Firenze (Santa Maria del Fiore e Santa Croce), Siena, Parma, Todi, Volterra, Pavia, Orvieto, Prato, Pienza, Chiusi, Pisa, Pistoia ed Arezzo, le più importanti fabbricerie d’Italia, possono contare per la prima volta su un coordinamento, finalizzato a rappresentare gli interessi di questi storici enti e favorirne la crescita ed il progresso mediante l’approfondimento delle reciproche tematiche generali, organizzando e favorendo risoluzioni comuni.
Sempre in bilico tra realtà pubblica e privata, la fabbriceria ha infatti una duplice ineliminabile valenza: da un lato quella di mantenere l’edificio quale luogo sacro; dall’altro quella di mantenerlo come bene culturale di interesse generale per la società, quale patrimonio storico ed artistico che in molti casi non è della sola comunità locale o nazionale, ma di tutta l’umanità. Ed è proprio questa duplice valenza, cultuale e culturale ad un tempo, alla quale va ricondotta la particolarissima natura di questi enti.