Cultura & Società
Padre Bravieri, un uomo di preghiera rivolto alla Creazione
di Lorella Pellis
Ad un angolo di Paradiso, lui, c’era già abituato. La sua «porzione» terrena si chiamava Osservatorio Ximeniano, un’oasi di tranquillità e di pace appollaiata sui tetti di San Lorenzo, nel cuore di Firenze. Sembra incredibile, eppure basta salire fino in cima per avere una visione mozzafiato di una città diversa, capace persino di «neutralizzare» il rumoroso quartiere dei bancarellai fiorentini. E l’ultima volta che abbiamo incontrato Dino Bravieri è stato proprio lassù, fra i sismografi dell’Osservatorio dove il Padre scolopio, minuto e sorridente, attendeva in silenzio agli studi sui terremoti.
Padre Bravieri è morto il 6 agosto. Aveva 85 anni. Nativo di Paretola, frazioncina del comune di Licciana in provincia di Massa, fu ordinato sacerdote nel 1946. Dal 1952 fu per 18 anni direttore spirituale del Seminario degli Scolopi a Roma. Provinciale degli Scolopi per 6 anni, fu anche presidente della conferenza dei Superiori maggiori. Insigne sismologo, era stato dal ’73 al 2003 direttore dell’Osservatorio Ximeniano, erede della grande tradizione dei padri Scolopi che hanno guidato la celebre Istituzione fiorentina. Poi si era ritirato prima nella casa madre di San Giovannino e poi presso le Scuole Pie Fiorentine di via Cavour. La Fondazione Osservatorio Ximeniano, nata nel 2004, è stata da lui indirizzata nel segno della continuità di una gloriosa tradizione scientifica.
Ricchissima la sua produzione, dalla raccolta di «Cinquant’anni di osservazioni meteoriche (1919-1970)», alle sue interviste, ai dibattiti, ai continui interventi scolastici, agli articoli raccolti nei due volumi «Scampoli» e «Giochi del tempo». È stato uno dei collaboratori storici del nostro settimanale per il quale curava una fortunatissima rubrica sul clima.
Conosciuto e stimato da tutti, era divenuto un vero beniamino per i fiorentini che lo «costringevano» a trascorrere gran parte del suo tempo al telefono per rispondere alle loro domande. Soprattutto sulle previsioni del tempo. «Ma io ci ripeteva spessissimo mi occupo più che altro di sismi e non faccio le previsioni del tempo. Posso avere un’idea generale dell’avanzare delle perturbazioni ma non sono Bernacca. Sai come rispondo a chi mi chiede che tempo farà? Aprite la finestra e lo saprete». E così, con la sua sottile ironia, ci teneva a ricordare che l’attività prevalente dello Ximeniano è la sismologia anche se la struttura è ancora attiva a livello meteorologico.
Ma padre Bravieri non ha trascorso i suoi anni isolato sui tetti di Firenze. Una vita dedicata alla scienza, la sua, ma soprattutto rivolta alla fede e alla preghiera. Attivo al confessionale come alla guida della celebrazione liturgica domenicale, ha accompagnato, nella direzione spirituale, una folta schiera di persone che in questi giorni lo hanno vivamente ricordato. «Fino ai primi di luglio dice padre Giancarlo Rocchiccioli, preside delle Scuole Pie Fiorentine ha bisbigliato in modo percettibile la sua Messa quotidiana e il dialogo dei salmi. Quei salmi di cui gli riservavano il commento introduttivo agli esercizi spirituali. Erano commenti brevi, ma illuminanti e belli. Ma il ricordo più vivo che ho di lui continua padre Rocchiccioli è la sua preghiera. Non è stato uno scienziato che ha pregato, è stato un uomo di preghiera che ha guardato alla Creazione e ci ha visto il segno di Dio. Lo ricordiamo a San Giovannino, in ginocchio, ma eretto e con il volto illuminato».
Negli ultimi anni, a causa della salute cagionevole, padre Bravieri aveva ridotto molto la sua attività giornalistica. Eppure, come ricordano Emilio Borchi e Renzo Macii della Fondazione Osservatorio Ximeniano, «nei seppur pochi lavori fatti ultimamente in collaborazione con noi non veniva mai a mancare la consueta precisione e la competenza. E poi aggiungono era una persona davvero speciale, gentilissimo e disponibile con tutti. Lo conoscemmo nel febbraio del 1988. Suonammo il campanello di San Giovannino in piazza San Lorenzo, salimmo fino all’Osservatorio ed all’ultima rampa di scale lo trovammo ad aspettarci, sorridente, sotto al busto di Leonardo Ximenes, con le braccia conserte. Ci eravamo presentati senza appuntamento». Uscirono qualche ora dopo con qualche promessa come il volume sugli strumenti di Ximenes che finalmente, dopo tanti anni, è arrivato alla conclusione. «A padre Filippo Cecchi, lo scienziato dell’Osservatorio che Bravieri forse ha più amato affermano Borchi e Macii sarà a breve dedicata una mostra a Ponte Buggianese. All’inaugurazione lui non ci sarà, ma noi tutti, siamo sicuri, avvertiremo la sua presenza».
Nell’ambito delle iniziative per l’anniversario dello Ximeniano si inserisce anche la pubblicazione «Trent’anni di Osservazioni meteorologiche (1971-2003)» che contiene l’attività di meteorologia portata avanti dall’Osservatorio prevalentemente durante la direzione di padre Dino Bravieri che si è sviluppata dal 1973 al 2003. Tale pubblicazione fa seguito al volume «Un secolo di Osservazioni meteoriche (1813-1918)» pubblicato da padre Guido Alfani nel 1920 ed al volume «Cinquant’anni di Osservazioni meteoriche (1919-1970)» pubblicato da padre Bravieri nel 1976.
L’Osservatorio Ximeniano ha avuto come primo direttore, dal 1786 al 1814, padre Gaetano del Ricco, a cui successe, dal 1814 al 1848, padre Giovanni Inghirami, celebre astronomo e cartografo, a cui si deve la carta geometrica della Toscana. Alla morte di Inghirami, dal 1848 al 1872 assunse la direzione dell’Osservatorio padre Giovanni Antonelli, a cui successe fino al 1887 padre Filippo Cecchi. Suo successore fu padre Giovanni Giovannozzi che nel 1905 lasciò la direzione dell’Osservatorio a padre Guido Alfani che lo diresse sino al 1940. A lui subentrò padre Cesare Coppedé al quale successe, nel 1964, padre Mario Mazzantini. Nel 1973, per ragioni di salute, lasciò la direzione che fu affidata a padre Dino Bravieri, il quale avviò un’intensa attività editoriale ed un recupero dell’antica strumentazione meteorologica e sismologica potenziando soprattutto la moderna sismologia e meteorologia curandone in particolare l’aspetto didattico. Dal 2004 l’Osservatorio ha cambiato aspetto giuridico divenendo una Fondazione di cui è presidente padre Dante Sarti, Provinciale degli Scolopi della provincia di Firenze.