Cultura & Società
Filarmonica Giuseppe Verdi di Terranuova Bracciolini
«Nel 1820, in un piccolo borgo agricolo della provincia toscana, appena un puntino sulla carta geografica, un gruppetto di amanti della musica fondava una società filarmonica…. 189 anni dopo, in una piccola città in fase di espansione e dalla vocazione industriale e commerciale, quella società è ancora attiva e vitale. Centinaia di uomini, contadini, braccianti, artigiani, impiegati, professionisti, giovani o anziani, clericali o mangiapreti, anarchici o in linea col regime, litigiosi o paciocconi, hanno indossato negli anni la sua divisa, ne hanno condiviso i momenti di gloria così come le crisi ricorrenti, hanno sacrificato il loro tempo libero (quando ce l’avevano) per la fatica delle prove, ma hanno provato anche intense emozioni; hanno ricevuto qualche bacchettata o qualche epiteto non proprio complimentoso da maestri severi e ne hanno anche preso bonariamente in giro qualcuno che non aveva abbastanza polso; ma, soprattutto, sono stati, e continuano a stare insieme… ancora oggi a quasi due secoli dalla sua nascita, lo spirito che anima la nostra associazione è ancora quello, e pertanto vi invitiamo a condividerlo seguendoci nel nostro percorso».
Con queste parole si presenta la Filarmonica Giuseppe Verdi di Terranova Bracciolini, in provincia di Arezzo, che attualmente conta 49 elementi diretti dal maestro Alessandro Giusti, con una buona componente di giovani, oltre che di anziani esperti. Diretta per un periodo dal maestro Orio Odori la filarmonica ha saputo darsi, ritagliandola nel tempo, una propria identità privilegiando le composizioni originali per banda di carattere ritmico sinfonico, eseguendo un’apprezzata attività concertistica nell’ambito ed al di fuori del proprio comprensorio. Storico il primo premio conseguito dalla filarmonica al concorso bandistico di Passignano sul Trasimeno, nel 1948, mentre nel 1996 ha conseguito il terzo premio alla sesta edizione del concorso nazionale «La Banda dell’anno» svoltosi a Pesaro. Inoltre, la banda predilige l’esperienza degli scambi culturali con complessi bandistici italiani e stranieri, considerandoli una «piacevole e stimolante occasione di arricchimento musicale ed umano per la comunità terranuovese e la propria banda».
Sara D’Oriano