Cultura & Società

FIRENZE, CONVEGNO SU CLEMENTE REBORA, POETA CRISTIANO E LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO

«Quanto morire perché la vita nasca»: è un verso di una delle poesie più note di Clemente Rebora (1885-1957), ed è molto più che una constatazione. In tempi per molti aspetti «terribili» come quelli che stiamo vivendo, verrebbe da pensare che non ci sia posto per la poesia e che la lotta per la sopravvivenza quotidiana esaurisca del tutto le nostre capacità. E, invece, un verso come quello citato potrebbe essere quanto mai prezioso, e proprio per dare un senso al cammino accidentato della nostra vita. Che, appunto, nasce attraverso la morte.Non è allora inutile conoscere più a fondo voci come quella di Clemente Rebora, uno dei poeti che, all’inizio del XX secolo, contribuì in modo singolarissimo proprio al rinnovamento del linguaggio della poesia. Ed è proprio a Clemente Rebora che la Comunità di San Leolino, in collaborazione con il Servizio nazionale per il Progetto culturale, dedica il terzo convegno annuale, dopo quelli su Rosmini e Pomilio, con la presenza dei maggiori studiosi del poeta milanese e anche l’anteprima di un pregevole documentario realizzato da Luigi Boneschi per conto di Tv2000. L’avventura di Rebora fu segnata fin dall’inizio dall’ansia di trovare nella poesia una fonte sicura di idealità e di innovazione. Passione ideale che si scontrò drammaticamente con l’esperienza della Prima Guerra mondiale che aprirà quel vuoto psicologico e spirituale entro il quale il destino di Rebora subirà una svolta sorprendente: la conversione al cattolicesimo e, poco dopo, l’entrata nell’Istituto della Carità, fondato dal beato Antonio Rosmini. Se, inizialmente, Rebora sembra smentire tutta la sua precedente esperienza letteraria, la vocazione poetica non cessa di affiorare nella ricchezza del suo epistolario e delle prose, fino a sfociare in un deciso e densissimo ritorno alla poesia con i Canti dell’infermità (1947-1956). Tanto che si può dire che la sua esperienza poetica, quella laica e quella cattolica, abbia tessuto un filo, sottilissimo e resistente, che porterà Rebora a una testimonianza di vita coerente e anche ricca di feconda profezia. A più di cinquant’anni dalla morte, e dopo tanti incontri e studi di notevole spessore a lui dedicati, il convegno – che si svolgerà tra il Cenacolo di S. Croce a Firenze e la Pieve di S. Leolino a Panzano, venerdì 19 e sabato 20 novembre prossimi – intende proprio approfondire la continuità tra il primo e il secondo Rebora: come recita il titolo, un poeta cristiano di fronte alle molteplici sfide del nostro tempo [per informazioni www.sanleolino.org].