«Il risultato del lavoro di qualche generazione in un luogo che è davvero denso di simboli». Così il presidente Claudio Martini intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della nuova biblioteca pubblica (Istituto culturale e di documentazione Lazzerini) nel cuore del centro storico pratese. Collocata dentro l’antica fabbrica Campolmi – il più grande complesso industriale di origine ottocentesca all’interno delle mura medievali, dove ha già sede il museo del tessuto – la nuova struttura (5.300 mq di superficie totale, 3.200 mq di servizi al pubblico, 4.250 mq di spazi esterni, 250 mila volumi, 120 mila documenti, 17 mila libri per minori, 46 mila libri in lingue straniere, 3.500 dvd e vhs, 2.500 cd e dvd musicali, 600 quotidiani e riviste in abbonamento, 450 posti di lettura, 105 postazioni internet, wireless e aria condizionata) è stata inaugurata questa mattina, alla presenza delle autorità cittadine, dal presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini. Su un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro (6.022.398,39), i fondi gestiti dalla Regione Toscana e assegnati al Comune di Prato per la ex Campolmi hanno sfiorato, nell’ultimo decennio, un milione e 900 mila euro (1.899.495,63): fondi sottolineano dagli uffici del Dipartimento alla Cultura di Regione Toscana provenienti dalla delibera Cipe/2002, dal Docup 2000/2006 e dall’accordo Programmatico Quadro Stato/Regioni 1999/2003.E’ intanto in corso, su iniziativa della Regione (400 mila euro l’investimento complessivo) una campagna di comunicazione (Ma dove? In biblioteca) per «catturare secondo parole dell’assessore regionale Paolo Cocchi – nuovo pubblico alle biblioteche toscane»: solo il 7% dei toscani, infatti, risulta frequentare una biblioteca, anche se gli utenti abituali si dichiarano secondo un’indagine della Regione molto soddisfatti per i servizi ottenuti: prestiti di libri e di materiale digitale, connessioni a internet, lettura di quotidiani e periodici, incontri e iniziative culturali. «Un luogo, non statico ma in continua evoluzione, uno spazio di testimonianza e di sapere». Così il sindaco Roberto Cenni aprendo la cerimonia ufficiale di inaugurazione. «Un luogo che ci dimostra come Prato abbia ancora una grande storia davanti a sé», ha proseguito Claudio Martini. «Un tempio del sapere e un modello di una Prato proiettata nel futuro», ha concluso il presidente Gianfranco Fini. Poco prima, impartendo la benedizione e citando un motto dei padri gesuiti («Se hai un orto e una biblioteca, non manchi di nulla»), il vescovo Gastone Simoni ha voluto aggiungere, riferendosi alla crisi occupazionale della città, parole sulla necessità del lavoro («Prato non deve chiudere»).Nell’ultimo decennio la Regione Toscana ha co-finanziato in biblioteche pubbliche quasi 70 interventi per oltre 42 milioni di euro (Uno scenario forse unico a livello nazionale, ha detto l’assessore alla Cultura, Paolo Cocchi). 260 le biblioteche comunali presenti in 244 (su 287) Comuni toscani: vi lavorano in tutto 1.380 operatori (di cui il 25% volontari) che gestiscono quasi 7 miliobi di unità documentarie con una spesa (2008) di oltre 32 milioni di euro.La campagna di comunicazione della Regione Toscana (Ma dove? In biblioteca) prevede vetrofanie e pannelli sugli autobus (Firenze, Prato, Pistoia, Siena per un mese dal 15 novembre), distribuzione di segnalibri e ga dgets in 20 centri commerciali della Regione (domenica 29 novembre ore 15-17), uno spot da 30 secondi che passerà per l’intero dicembre in 65 sale cinematografiche toscane, un ciclo di 6 trasmissioni su Rete Toscana Classica, eventi specifici (mostre, incontri, animazioni per bambini, corsi gratuiti per insegnare il web a over 65enni, mostre di foto, concorsi) e l’inaugurazione di due nuove biblioteche: quella di Prato e, il prossimo 30 dicembre, quella di Firenze/Isolotto. (cs-Mauro Banchini)