Cultura & Società

CRISI TEATRI, LA REGIONE CHIEDE UN TAVOLO NAZIONALE

La Regione Toscana e gli enti locali si sono già attivati per ottenere un cambio radicale di rotta da parte del governo rispetto ai tagli del Fondo unico per lo spettacolo (Fus), e alla situazione di crisi degli enti lirico-sinfonici e del Teatro del Maggio musicale in particolare. E sui grandi teatri e festival musicali sarà convocato nell’ambito della Conferenza Stato-regioni, su sollecitazione della Toscana, un vero e proprio tavolo di crisi nazionale. Peraltro c’è un intero “sistema cultura” che sta cedendo. La Regione sta facendo la sua parte e ha un bilancio di 20 milioni di euro di spesa corrente per la cultura, con un impegno consistente e, nel corso degli ultimi anni, in crescita. Ma non può sostituirsi all’impegno statale. Sarebbe necessario un bilancio di 50/60 milioni che non è praticabile. Questa la posizione della Regione Toscana, sostenuta dal presidente nel corso dell’incontro istituzioni-sindacati che era stato chiesto dalle sigle sindacali per analizzare la crisi del Maggio e le gravi ricadute sociali, occupazionali e di programmazione. All’incontro, che si è svolto oggi nella sala Giunta della Presidenza in Piazza Duomo 10, sono intervenuti, insieme al presidente e all’assessore regionale alla cultura, anche il sindaco di Firenze, che è presidente della Fondazione Maggio musicale, la Provincia e il soprintendente del Teatro Comunale. Di fronte a loro tutte le rappresentanze sindacali del Maggio (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials-Cisal) che hanno preso per prime la parola, sottolineando la situazione strutturale di difficoltà che rende impossibile lo svolgimento dei compiti istituzionali di un teatro di livello internazionale e lo sviluppo di tutte le sue potenzialità. La Regione Toscana assumerà, secondo il presidente, una iniziativa a livello nazionale verso il governo per sollecitare la cancellazione dei tagli al Fus, ma anche per salvaguardare quel grande deposito di ricchezza musicale e di cultura nazionale che un teatro come quello del Maggio rappresenta per il suo territorio. E’ sua intenzione impegnarsi in questo senso e fare il possibile anche da un punto di vista finanziario. Ma, anzitutto, la Toscana insieme alle altre regioni solleciterà lo Stato a fare quanto gli spetta. Le Regioni non possono assumerne gli oneri, soprattutto in un territorio come quello toscano dove, come ha ricordato l’assessore regionale alla cultura, il rapporto tra popolazione e istituzioni culturali non ha uguali. La cultura è una ricchezza incontestabile, non certo un peso, e va finanziata. E’ opportuno pertanto verificare se anche dal privato possano venire risorse aggiuntive. Di fronte alla crisi in atto la speranza è quella di non essere costretti a una linea di pura sopravvivenza. I tagli al Fus erano precedenti alla crisi che ovviamente ha aggravato la situazione e si è affermata la linea Bondi-Tremonti, fautrice della riduzione maggiore possibile dell’intervento dello Stato per i teatri lirici, salvaguardando solo la Scala e l’Accademia di Santa Cecilia, e escludendo dunque il Maggio. Secondo il sindaco di Firenze si può da un lato trattare la situazione del Maggio come quella di un’azienda in crisi, come le altre aziende in difficoltà, ma non si è ancora a questo punto. Dall’altro va riaperta la discussione con il governo sui teatri lirici, come già sollecitato dal presidente della Regione, cercando di contrastare il disimpegno governativo e la diminuzione dei contributi statali. Sul fronte dei privati vanno ripresi e riattivati i rapporti con le Fondazioni. Non va dimenticato che a Firenze sta per nascere il nuovo teatro della musica con tutte le sue potenzialità e c’è un disegno da portare avanti con coerenza e continuità. Da parte del sovrintendente del Teatro del Maggio è stato espresso un grazie particolare al presidente della Regione, al sindaco e al presidente della Provincia per la grande sensibilità dimostrata nel rispondere all’appello lanciato nei giorni scorsi dal Maggio. Le istituzioni del territorio hanno confermato con l’incontro di oggi la loro vicinanza al teatro e il loro impegno per risolvere l’attuale grave situazione di crisi. Il sovrintendente si è inoltre dichiarato certo che tutti gli interventi e le azioni concrete che verranno messe in atto nella varie sedi istituzionali nei confronti del governo potranno rimettere in moto una situazione che al momento sembra stagnante, tenendo il Maggio e tutte le fondazioni liriche italiane in una condizione di particolare incertezza. (cs-Lorenza Pampaloni)