Cultura & Società

PRATO, LO STABAT MATER DI PERGOLESI DIVENTA UNA SACRA RAPPRESENTAZIONE IN DUOMO

Una della pagine più immortali della musica di tutti i tempi, lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, avrà un’inedita veste scenica in occasione del «Concerto di Pasqua» che, dopo due anni, torna nel duomo di Prato. L’appuntamento è per il lunedì santo, 6 aprile, alle ore 21,15.La celebre sequenza di Jacopone da Todi, su cui si basa la composizione di Pergolesi, verrà infatti «ricreata – spiega il regista Carlomoreno Volpini – come poteva essere stata percepita e immaginata da Jacopone nel XII secolo». Trenta attori, tutti giovani della Compagnia «Venti Lucenti», per la regia di Manu Lalli, entreranno in scena, con i costumi dell’epoca del grande frate umbro, creando alcuni «quadri» della vita di Cristo.L’evento, davvero originale, è stato promosso dalla Diocesi di Prato, dal Comune di Prato, dalla Provincia di Prato e da Cariprato. L’hanno presentato alla stampa, questa mattina, nella sala dei canonici della basilica cattedrale di Prato, il vescovo di Prato mons. Gastone Simoni, gli assessori alla cultura del Comune, Andrea Mazzoni, e della Provincia Paola Giugni, il direttore generale di Cariprato Giampiero Bernardelle, il responsabile della musica sacra della Diocesi don Romano Faldi, il direttore dell’orchesta AgimusArte Carlomoreno Volpini, e la regista Manu Lalli.Quella che andrà in scena il lunedì santo sarà dunque una particolarissima sacra rappresentazione medievale.Spiega Lalli: «Mantenendo fedeltà alla struttura della musica dello Stabat Mater di Pergolesi, con i due solisti cantanti posti insieme all’orchestra, alcuni lettori si inseriranno tra l’avvicendarsi delle parti musicali con la recitazione di una Lauda di Jacopone dal titolo “Pianto de la madonna de la passione del figliolo Iesù cristo”, che va ad arricchire ed a completare la Sequenza dello Stabat». Nota anche come “Donna del Paradiso”, è la più celebre lauda di Jacopone e forse – è stato sottolineato – il primo esempio di lauda drammatica.Gli attori, seguendo la nuova struttura, interpreteranno e daranno vita alla Passione di Cristo ed alla lamentazione di Maria, aggiungendosi all’Orchestra Agimusarte diretta da Carolmoreno Volpini con la partecipazione della soprano Silvia Vajente, del controtenore Francesco Ghelardini e di Gian Luca Lastraioli all’arciliuto.Soddisfazione è stata espressa da parte degli organizzatori. Mons. Simoni ha sottolineato «il valore di questa sacra rappresentazione durante la Settimana Santa, che aiuterà a contemplare il vero protagonista della Pasqua, che è Cristo Crocifisso e Risorto». Per l’assessore Mazzoni si tratta di «un’operazione culturale di grande spessore che fa onore alla città» e che dovrebbe essere ripresa anche in futuro. Per l’assessore Giugni è importante che in un momento di forte crisi per la città, «l’arte e la cultura siano un segno forte di speranza». Un concetto che è stato ripreso anche dal direttore generale di Cariprato, Giampiero Bernardelle, che ha sottolineato l’impegno della banca nel promuovere iniziative culturali aperte a tutta la cittadinanza e non riservate, come spesso avviene per gli istituti di credito, a pochi invitati.Se la parte scenica rappresenta la novità, lo Stabat Mater di Pergolesi manterrà intatto il suo fascino, grazie all’esecuzioni dell’orchestra di Agimusarte di Firenze, nata nel 2003 in seno al gruppo di musicisti dell’Agimus di Firenze. Saranno venti gli elementi che suoneranno nella cattedrale pratese.L’ingresso, ovviamente, trattandosi di una chiesa, è libero e gratuito.