Cambio della guardia oggi alla guida dei Musei Vaticani, la quarta collezione d’arte del mondo per importanza e numero di visitatori. Papa Benedetto XVI ha nominato , come nuovo direttore, Antonio Paolucci, uno dei più stimati esperti d’arte italiani, già ministro dei Beni Culturali nel governo Dini ed ex sovrintendente per il polo museale a Firenze. Paolucci prende il posto dell’archeologo Francesco Buranelli, che diverrà segretario della Pontificia commissione per i Beni culturali della Chiesa. L’avvicendamento ai vertici della prestigiosa istituzione conferma la volontà del Pontefice e del Segretario di Stato Tarcisio Bertone di mantenere l’alto profilo internazionale dei Musei Vaticani, con un’attenzione particolare alla salvaguardia, alla conservazione e alla valorizzazione delle opere preziose conservate in quella che Papa Giovanni Paolo II aveva definito “una delle più significative porte della Santa Sede aperte sul mondo”. Con oltre quattro milioni di visitatori, affluenza record registrata nello scorso anno, i Musei Vaticani si attestano oggi come il polo museale più visitato in Italia e tra i più frequentati al mondo, subito dopo il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York e il British Museum di Londra. Scrigno di tesori d’arte inestimabili, itinerario fra i massimi capolavori di ogni tempo, come le Stanze di Raffaello o la Cappella Sistina, i Musei Vaticani hanno festeggiato lo scorso anno i 500 anni di storia. Nascevano infatti nel 1506 quando papa Giulio II della Rovere creò il primo nucleo con l’acquisizione del complesso scultoreo del ‘Lacoonte’, scoperto sotto sei braccia di terra in una vigna del colle Oppio, nel cosiddetto ‘Cortile delle Statue’. Successivamente i Papi furono tra i primi sovrani che misero a disposizione della cultura e del pubblico le raccolte d’arte del loro palazzo. Fu nel Settecento che vennero fatti passi volti alla creazione di un museo destinato ad ospitare la vasta raccolta di opere d’arte antiche e moderne commissionate, ricevute in regalo o acquistate dai vari Pontefici. Nel 1734 Clemente XII fondò il Museo Capitolino (ospitato in un edificio progettato da Michelangelo); nel 1756 e nel 1767 vennero creati in Vaticano due altri piccoli musei rispettivamente di arte sacra e profana. La spinta decisiva venne da Clemente XIV e da Pio VI: il Museo Pio-Clementino, nato dall’ampliamento del Palazzo Vaticano da loro voluto per ospitare la scultura classica, forma tuttora il cuore dei Musei Vaticani. Venne realizzato in stile neoclassico e servì da modello per l’architettura di altri musei nel mondo. Nel 1796 il museo perdette temporaneamente numerose opere a causa dell’invasione francese, poi restituite dopo la caduta di Napoleone nel 1815. I Vaticani oggi comprendono dieci diversi Musei (l’ Egizio, l’Etrusco, quello di Antichità Classiche, il Pio Cristiano, la Pinacoteca con i capolavori di Caravaggio, Leonardo, Melozzo da Forlì, Raffaello, Tiziano, poi la Galleria degli Arazzi, il Museo Missionario-Etnologico, quello Sacro, il Profano, lo Storico Vaticano), ma i visitatori hanno accesso anche alle sale espositive della Biblioteca Vaticana, alla Galleria delle Carte Geografiche ed ad altre sale decorate con affreschi rinascimentali, tra cui la Cappella Niccolina con le pitture del Beato Angelico, l’Appartamento Borgia decorato dal Pinturicchio, le mirabili Stanze affrescate da Raffaello e naturalmente la Cappella Sistina, con la magia della volta michelangiolesca e del Giudizio Universale. L’ultimo museo aggiunto al complesso, inaugurato nel 1973, è dedicato all’arte religiosa moderna e comprende opere di eminenti artisti del Novecento. Il professor Antonio Paolucci è nato a Rimini il 29 settembre 1939, ed è stato allievo di Roberto Longhi durante gli studi a Firenze dove si è laureato in storia dell’arte. Specializzatosi poi a Bologna con Francesco Arcangeli, Paolucci nel 1969 vince il concorso come ispettore delle Belle arti all’interno della soprintendenza ai beni artistici e storici di Firenze. Dal 1980 al 1986 diventa soprintendente, nell’ordine, di Venezia, di Verona e di Mantova, e direttore dell’Opificio delle Pietre dure a Firenze. Nel 1988 è nominato soprintendente ai beni artistici e storici di Firenze, Prato e Pistoia, ruolo che lo porterà ad occuparsi, nel 1993, dei danni al patrimonio artistico provocati dall’ attentato dei Georgofili alla Galleria dgli Uffizi. Dal gennaio 1995 al maggio 1996 Paolucci diventa ministro per i Beni culturali nel governo di Lamberto Dini. Nel 1997, dopo il terremoto in Umbria e nelle Marche, è nominato commissario straordinario per il restauro della Basilica di San Francesco a Assisi. Con l’istituzione dei poli speciali, nel 2002 viene nominato soprintendente del Polo museale fiorentino e nel 2004 diviene direttore regionale per i beni storici, artistici e paesaggistici della Toscana. Nel febbraio 2005 assume anche l’ incarico ‘pro tempore’ di direttore della Galleria degli Uffizi lasciato alcune settimane fa. Tra il 2005 e il 2006 Paolucci riassume così tre incarichi: direttore regionale, soprintendente al Polo museale, direttore degli Uffizi. Nel 2006 ha lasciato per raggiunti limiti di età gli incarichi di Soprintendente al Polo Museale di Firenze e di direttore regionale dei beni culturali per la Toscana andando in pensione. Nell’aprile del 2007 il Consiglio superiore dei beni culturali lo ha nominato vicepresidente. Infine, a fine 2007, diventa direttore dei Musei Vaticani su nomina papale. Paolucci è anche autore di numerose pubblicazioni e collabora con continuità con quotidiani e periodici. (ANSA).