Cultura & Società

LINGUA: TOSCANI CONOSCONO ACQUAIO MA NON REAZIONARIO, STUDIO

Non sanno di preciso cosa vuol dire ‘reazionario’ o ‘congiuntura’, ma con i toscanismi se la cavano meglio e conoscono bene i significati di termini un po’ desueti come ‘desinare’ e ‘acquaio’. Questo il rapporto che i giovani toscani hanno con la lingua italiana e regionale, così come emerge da una ricerca presentata all’Accademia della Crusca durante la giornata di studio ‘I giovani e la lingua’, organizzata nell’ambito della Festa della Toscana, e curata da Raffaella Setti e Neri Binazzi. In particolare, Setti ha analizzato la competenza lessicale degli studenti toscani al primo anno di università e Binazzi le conoscenze dei toscanismi negli studenti delle superiori e universitari. In totale sono stati intervistati oltre 500 giovani. Per quanto riguarda la parte di ricerca di Setti, emerge che uno studente su due pensa che ‘reazionario’ voglia dire ‘innovativo’, mentre meno di uno su tre sa cosa significa ‘congiuntura’. Il 23,4% conosce la parola ‘preterintenzionale’ e il 26,6% ‘recessione’. Va meglio con ‘telelavoro’ (78,3%), testare (93,6%), o ‘destabilizzazione’ (90,3%). Poca conoscenza anche dei forestierismi: un universitario su due non sa cosa vuol dire ‘default’, mentre solo il 65% conosce le parole ‘impasse’ e ‘refresh’. Solo 4 su 10 sanno che significa ‘user friendly’, mentre la parola ‘blog’ è usata correttamente dal 72% degli intervistati. “E’ un quadro globalmente positivo, ma con zone d’ombra – ha affermato Setti – soprattutto in ambiti dove dagli studenti ci aspetteremmo maggiore competenza. Emerge anche la tendenza a usare termini con approssimazione e disinvoltura, attribuendo loro un significato che non è corretto”. I toscani però si prendono la rivincita giocando in casa, con i toscanismi. Nove su dieci sanno cosa vuole dire ‘acquaio’ e oltre 8 su 10 cosa significa ‘tocco’ o ‘granata’. La parola ‘rigovernare’ è usata correttamente dal 60% degli intervistati mentre ‘desinare’ è sconosciuto a 6 su 10. “A volte – ha detto Binazzi – le nuove generazioni usano le parole tradizionali per scherzo: per esempio la parola ‘trombaio’ (ovvero idraulico) viene assimilata ad un significato sessuale. Ma anche questo è un modo per non perdere le parole della propria tradizione e recuperarla, seppure in modo giocoso”. Curiosamente, Binazzi ha fatto anche notare che “spesso risulta quasi svantaggioso nascere in Toscana rispetto a una regione dove si parla il dialetto: la lingua viene appresa in maniera più naturale ma anche più pigramente”. (ANSA).