Cultura & Società

CINEMA: SPIKE LEE GIRERA’ UN FILM SULL’ECCIDIO DI SANT’ANNA DI STAZZEMA

 Spike Lee legge una pagina straziante di storia italiana, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema perpetrato dai nazisti il 12 agosto del 1944 quando furono massacrate 560 persone, in buona parte vecchi, donne e bambini. Miracle at St. Anna è il titolo ancora provvisorio del film (prodotto per metà da Spike Lee e per l’altra metà da On My Own) da girare in Toscana all’inizio del prossimo anno e tratto dal romanzo omonimo di James McBride (Rizzoli). Insieme, regista e scrittore, in una conferenza stampa oggi a Roma, hanno illustrato il senso di questa operazione: dare voce a chi finora non ne ha avuta e cioé a quei soldati neri americani, appartenenti alla Novantaduesima Divisione Buffalo Soldiers, tutta composta da militari di colore. Quattro di loro, mentre vivono la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, restano bloccati in Toscana nel paesino di Sant’Anna al di là delle linee nemiche, separati dal resto dell’esercito dopo che uno di loro ha rischiato la vita per trarre in salvo un bambino italiano. Alla presentazione del film a Roma era presente, tra gli altri, anche l’assessore regionale al bilancio Giuseppe Bertolucci. “La Regione Toscana è onorata della scelta fatta dal regista Spike Lee – ha detto Bertolucci – soprattutto perché Sant’Anna di Stazzema è un simbolo nazionale e internazionale di pace e non soltanto un luogo della memoria ma un punto fermo da cui traggono alimento e origine i valori portanti della nostra comunità nazionale”. “Il messaggio che scaturirà dal film, in base a quanto annunciato da James Mc Bride, autore del libro cui Lee si ispira – ha continuato – va contro tutte le guerre e per una cultura della pace. Un messaggio condiviso anche dal partigiano Costa, che ha combattutto al fianco della divisione Buffalo, e di Pieri, che sopravvivendo alla strage della sua famiglia incarna un miracolo di vita e speranza. In questo contesto si rafforza il significato che la Regione ha voluto dare al parco della pace di Sant’Anna”. Il regista, informa una nota, lascerà Roma domani per venire in Toscana, prima tappa a Viareggio, per selezionare location e interpreti per il suo film. Il prossimo 10 luglio riceverà a Fiesole il premio ai Maestri del cinema.

La strage di sant’Anna è una delle pagine più dolorose e cruenti della storia d’Italia: la mattina del 12 agosto 1944 quattro compagnie del II battaglione Galler della 16/ma Panzergrenadierdivision-SS arrivano a Sant’ Anna di Stazzema, un piccolo paese arroccato sulle colline della Versilia, la più piccola frazione del comune di Stazzema. Quel giorno in paese si trovano anche alcune decine di sfollati dalla costa dove, al comando del maggiore Walter Reder, si sta attestando la linea gotica. Tra loro anche Elio Toaff che trova rifugio prima a Sant’ Anna poi a Valdicastello. Dopo aver compiuto saccheggi e incendi e seminato morte tra Valdicastello, La Culla e la Vacchereccia, le SS rastrellano circa 560 persone davanti alla piazza della chiesa, quasi tutta la popolazione del posto. Il comandante chiede al parroco, don Lazzeri di convincere la popolazione a svelare il ‘nascondiglio dei partigiani’, ma il sacerdote spiega che non ci sono partigiani in quella zona. Dopo una breve trattativa arriva l’ordine di sparare. Muoiono tutti: 560 persone inermi, bambini, vecchi e donne. I soldati della VI e della VII Compagnia cospargono i cadaveri di benzina e appiccano il fuoco. I cadaveri verranno quasi tutti identificati più tardi dalle forze alleate e dal sacerdote della Culla. L’eccidio di Sant’ Anna di Stazzema, seguito da quello di Marzabotto (Bologna) dove morirono 800 civili, è probabilmente maturato dopo l’ordine del feldmaresciallo Kesselring che, nel giugno 1944, chiese di ‘togliere acqua alle forze partigiane’. Nell’estate del 1994, Antonino Intelisano (il procuratore militare di Roma), mentre cerca documentazione su Erich Priebke e Karl Hass, avvia un procedimento che porterà alla scoperta, in uno scantinato della procura militare, di un armadio contenente 695 fascicoli ‘archiviati provvisoriamente’, riguardanti crimini di guerra commessi da tedeschi e repubblichini. Passerà alla storia come l’armadio della vergogna. Tra i fascicoli viene trovata anche parte della documentazione relativa al massacro di Sant’Anna, per il quale verrà riaperta l’inchiesta e ad individuarne i responsabili. A distanza di quasi sessant’anni, il 20 aprile 2004, davanti ai giudici del Tribunale Militare di La Spezia è stato celebrato il processo. Il 22 giugno 2005, dieci ex ufficiali e sottufficiali tedeschi sono stati condannati all’ergastolo per il massacro, dal tribunale militare della Spezia. Al momento della sentenza i dieci erano tutti pluriottantenni. (ANSA).