Cultura & Società
ASSEMBLEA WEB CATTOLICI, SERVONO NUOVI EDUCATORI; PARROCCHIE E COMPUTER, UN OTTIMO RAPPORTO
L’attuale ambiente culturale, sempre più determinato dai mass media, enfatizza l’urgenza di formare nuovi educatori che siano in grado di muoversi in questo contesto e che conoscano tutti gli strumenti adatti a utilizzarlo al meglio: così monsignor Franco Mazza, presidente di Weca, l’associazione dei webmaster cattolici, si è rivolto ai partecipanti della IV Assemblea associativa di Weca a agli ospiti del convegno su Le nuove tecnologie: una risorsa educativa conclusosi oggi a Perugia. Un primo problema da affrontare con serietà è l’insufficienza di educatori capaci di muoversi in questo nuovo ambiente culturale ha detto il presidente di Weca. Da molte indagini sia europee che nazionali, emerge un’immagine dell’adulto assai lontana dalle tecnologie, incapace di coglierne il significato più vero dovuto soprattutto all’approccio strumentale che gli adulti hanno nei confronti di quello che invece può essere considerato un nuovo spazio di incontro, di negoziazione culturale e valoriale. Per il mondo della scuola, ad esempio, sembra assente del tutto il significato positivo dei media come ambienti di apprendimento, di socializzazione e creazione della conoscenza. Secondo monsignor Mazza sono necessari nuovi strumenti e nuove strategie educative da proporre nell’ambiente scolastico, nei contesti educativi informali, negli apparati produttivi dei media, negli ordinari contesti della comunità ecclesiale. Particolare spazio anche ai videogiochi come strumento educativo. È la prima volta ha detto che se ne parla in un convegno che ha come referenti e destinatari dei responsabili della comunità ecclesiale. Anche il nuovo direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, don Domenico Pompili, in un messaggio ha sottolineato la necessità di un’azione educativa efficace per un più proficuo impatto dell’odierna cultura mediale con le nuove generazioni.
Ieri pomeriggio, nel corso del convegno, sono stati presentati i primi risultati di un’indagine sul tema ‘Parrocchie ed internet’, commissionata da ‘Weca’ (Associazione webmaster cattolici italiani) e condotta da Paolo Mancini, docente di sociologia delle comunicazioni, e Rita Marchetti, entrambi del dipartimento Istituzioni e societa’ dell’Università di Perugia. Secondo la ricerca, quasi l’86% delle parrocchie italiane possiede un computer e il 70% ha anche la connessione ad internet. Il 61,7% ha un indirizzo di posta elettronica e il 16%, in gran parte del Sud Italia, ha un proprio sito internet. La ricerca è stata condotta su un campione di circa 1.500 parrocchie, selezionate in tutta Italia, interpellate tra il marzo e l’aprile scorsi. Il dato più interessante – ha commentato Mancini – è che nelle parrocchie c’è un notevole sviluppo di internet, nonostante il 50% dei parroci superi i 60 anni. (Fonte: Misna)