Cultura & Società
BENI CULTURALI: CON ‘CODEX’ ON-LINE 2700 MANOSCRITTI MEDIOEVO
Circa 2.700 descrizioni di manoscritti medievali, corredate dalla bibliografia, da circa 3 mila immagini e dalle schede relative alle sedi di conservazione. Sono i numeri, resi noti oggi nel corso di un convegno a Firenze, che fotografano la consistenza di “Codex on-line”, la versione sul web del progetto “Codex”, avviato dieci anni fa dalla Regione Toscana per promuovere la tutela e la valorizzazione dei manoscritti medievali e contribuire alla realizzazione di un censimento sistematico delle opere conservate sul territorio. Il progetto, ricorda una nota, interessa tutte le biblioteche regionali, ad eccezione delle statali, e tutte le altre possibili sedi di conservazione: archivi statali, comunali, capitolari e diocesani, monasteri, conventi, chiese, seminari vescovili, accademie e istituzioni culturali, musei. Dove possibile, il censimento è stato esteso anche ai manoscritti medievali di proprietà privata. Dal 1998 il coordinamento dell’attività di catalogazione e la direzione scientifica del progetto sono stati affidati alla Sismel (Società internazionale per lo studio del Medioevo latino) con sede nella Certosa del Galluzzo a Firenze, che cura sia la banca dati che la pubblicazione a stampa dei risultati della ricerca nella collana Biblioteche e archivi (Sismel – Edizioni del Galluzzo).
L’archivio dei dati, costituito presso la Regione Toscana (Settore musei, biblioteche, istituzioni culturali) e presso la Sismel, contiene al momento circa 3.800 schede descrittive dei manoscritti e circa 2 mila report con la bibliografia relativa ad essi, oltre alle schede descrittive delle sedi di conservazione censite e alle riproduzioni di fogli significativi dei manoscritti. Il progetto ha già concluso la catalogazione in otto delle dieci provincie toscane; restano da completare gli inventari relativi a Firenze e Siena. Nella banca dati on-line, sottolinea infine la nota, è presente anche un indice dei ‘Manoscritti dispersi’, ovvero il catalogo con le descrizioni e, quando possibile, le foto, di circa 70 codici trafugati da biblioteche e archivi toscani. (ANSA).