Cultura & Società

ADORAZIONE DEI MAGI NON FU DIPINTA DA LEONARDO, IPOTESI STUDIOSO

La pittura monocroma attualmente visibile dell’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci non è stata eseguita dall’artista toscano, ma da un anonimo pittore che successivamente coprì con il colore un disegno preparatorio dello stesso Leonardo. Ne è convinto l’ingegner Maurizio Seracini che sul capolavoro ha condotto nel 2002 accurate analisi tornate di attualità perché citate nel best seller di Dan Brown. Seracini è infatti l’unico personaggio reale e vivente di cui si parla nel “Codice” in riferimento ad articoli di stampa usciti negli Stati Uniti che spiegavano le ricerche sull’Adorazione. L’ingegnere ha mostrato un video completo che raffronta l’Adorazione dipinta con il disegno che è stato scoperto sotto insieme ad Antonio Natali, direttore del dipartimento di pittura del secondo Rinascimento, del Manierismo, del Seicento e dell’arte contemporanea della Galleria degli uffizi, nell’ambito delle iniziative organizzate per il Genio Fiorentino.

“Parlare delle mie ricerche è stato il tentativo di inserire un elemento di mistero in un libro di fiction – ha detto Seracini – ritrovarmi tra le pagine di Brown è stata una vera sorpresa anche perché l’ autore non mi aveva consultato”.

Secondo gli studi di Seracini, titolare delle Editech, centro diagnostico per i beni culturali, Leonardo lavora solo per pochi mesi alla pala dell’ Adorazione, dal 1481 al 1482, quando lascia Firenze per Milano. I vari esami diagnostici, secondo lo studioso, evidenziano come Leonardo abbia prima eseguito un disegno preparatorio a pennello e poi lo abbia ricoperto di un sottile strato di imprimitura a base di biacca. Lo strato di pittura monocroma, a quanto appurato dagli studi, è stato steso su una superficie danneggiata e dopo un tempo significativamente lungo, ovvero si può affermare che la pittura monocromatica non é coeva al disegno preparatorio. Dal momento che non esistono documenti che fanno sospettare che Leonardo sia tornato a completare l’opera dopo il soggiorno milanese, è la conclusione di Seracini, si può congetturare che la pittura monocroma, e in definitiva l’Adorazione come la conosciamo, non sia imputabile a Leonardo. “Il disegno preparatorio – conclude Seracini – rivela molti particolari che non sono più visibili. Una scena molto cruenta e mobile di cavalli e cavalieri fa anche pensare che Leonardo, venti anni prima, stesse già riflettendo sulla celebre Battaglia di Anghiari”. (ANSA).