Cultura & Società

INAUGURATO A SAN GIOVANNI D’ASSO IL PRIMO MUSEO ITALIANO DEL TARTUFO

Da oggi in Italia anche il tartufo ha il suo museo. E’ il ventinovesimo del sistema museale senese, ed è stato inaugurato a San Giovanni d’Asso, piccolo ‘cuore’ delle Crete Senesi. E’ qui, nei sotterranei del millenario Castello che il presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini ed il sindaco di San Giovanni Michele Boscagli, hanno alzato i veli su una realizzazione completata in neppure due anni, e articolata su uno spazio 250 di metri quadri suddivisi in quattro nuclei espositivi. Il centro di documentazione, l’ultima delle sezioni espositive e la più aperta alle integrazioni future secondo il progetto originale. Il professor Gianfranco Molteni, coordinatore scientifico del Museo, ne ha sottolineato a lungo la funzione: “non si punta a conservare il tartufo, che sarebbe impresa velleitaria; qui si vuole valorizzarlo, assieme a tutto l’habitat sia naturale che sociale che gli sta intorno”. E’ questo dunque il filo logico del percorso espositivo, capace di approfondire il ruolo del pregiato tubero nella mitologia, di analizzare il rapporto tra uomo e cane che ne permette la “cerca”, e di sviluppare le conoscenze sull’ecosistema naturale che ne facilita la nascita. Si parte dalla sezione in cui filmati rievocano la funzione esoterica del tartufo, secondo antiche leggende originato da un fulmine; si prosegue con una lunga serie di esperienze sensoriali. Già oggi i primi visitatori sono stati coinvolti a riconoscere il tubero: con il tatto indagando in alcuni orci, con l’udito distinguendo i passi del cane da ‘cerca’ o il rumore del vanghetto, con il gusto attraverso piccoli assaggi. E poi con l’olfatto in mezzo ad altri odori: è il cosiddetto “odorama”, vera giostra degli odori senza precedenti nel suo genere. La consistenza della realizzazione inaugurata a San Giovanni d’Asso è ben rappresentata dal tuber gigante, realizzato a dimensione d’uomo (scala 1:25, diametro 2,4 m.), grazie al quale il pubblico può simulare un’immersione guidata all’interno del suo organismo. Un oculato uso della tecnologia vivacizza anche il mini-anfiteatro, dal quale è possibile assistere ad immagini recuperabili con un apposito motore di ricerca multimediale.

Primo in Italia, realizzato con la collaborazione di Provincia di Siena e Regione Toscana e del Centro Nazionale Studi sul Tartufo di Alba (CN), il Museo del Tartufo è stato reso possibile in particolare grazie alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, il cui finanziamento ha permesso così di aggiungere un nuovo tassello – il 29esimo – alla rete della Fondazione Musei Senesi. (cs)