Cultura & Società
SCOPERTE A CHIANCIANO LE TERME DI ORAZIO
Scoperte a Chianciano le terme in cui si recò il poeta Orazio su consiglio del medico Antonio Musa, guaritore dell’imperatore Augusto. L’ipotesi è del professore David Soren, dell’università di Tucson in Arizona, che da tempo effettua studi e ricerche archeologiche nella zona. «Il poeta – ha spiegato in un incontro alla Sala Convegni del Parco «Acquasanta» di Chianciano – era afflitto dalla gotta, pertanto il consiglio medico era quello di frequentare bagni freddi».
La scoperta riveste un notevolissimo interesse, «in quanto testimonia l’apprezzamento verso queste acque antiche sia degli etruschi, che edificarono presso le diverse sorgenti monumentali tempi dedicati a divinità salvifiche, che più tardi dai romani, che le frequentarono per le caratteristiche terapeutiche delle sorgenti di Sillene, i Fucoli e Acqua Santà».
Soren ha individuato una grande vasca recentemente messa in luce dalla sua equipe, realizzata in opus incertum e col pavimento in laterizio, molti dei quali recanti il bollo consolare «VOP.ET.HAST.COS.», databile all’anno 114 d.C. Presso la vasca è stato rinvenuto anche un frammento di una scultura equestre in marmo che qualifica il monumento per la sua raffinatezza, eleganza e importanza. In seguito agli scavi sono state riportate alla luce anche delle sorgenti di acqua che hanno caratteristiche terapeutiche, evidentemente già individuate nell’antichità, del tutto analoghe a quelle delle sorgenti attuali meta di un turismo salutare.
L’edificio rinvenuto si contraddistingue anche per le classiche aree destinate ai bagni freddi, a quelli tiepidi e caldi, sicuramente, forse ad uso privato, ed è attribuito a Laroniano, personaggio menzionato in una lapide scoperta nella stessa zona all’inizio del XX secolo ed esposta nel Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme.
È stata l’Associazione geoarcheologica a segnalare alla soprintendenza e al Comune di Chianciano Terme l’esistenza di resti di mura romane in località Mezzomiglio. Soren ha così diretto la prima campagna di scavo, nel 1993, con gli studenti della sua università ed ha riportato alla luce imponenti resti di un complesso edificio destinato all’utilizzo delle sorgenti salutari che sgorgano nella zona sin dall’antichità.