E’ il giorno della scelta tra diplomazia e guerra nella crisi irachena. Dopo il vertice lampo alle Azzorre con Blair e Aznar di domenica 16 marzo (si è concluso in un’ora e mezza), Bush ha ribadito che per l’Onu è giunto il momento di pronunciarsi sulla risoluzione che fissa un ultimatum per il disarmo dell’Iraq, dopo il quale scatterà l’uso della forza. L’Iraq – dice Bush – disarmerà o sarà disarmato. Saddam può evitare la guerra solo se disarma o se sceglie l’esilio. «Spero che l’Onu faccia il suo lavoro», ha aggiunto il presidente americano, precisando: «abbiamo già mostrato le nostre carte e la Francia ha mostrato le sue, dicendo che avrebbe messo il veto». «Siamo nelle fasi finali» ha dichiarato il premier britannico Tony Blair. «Senza un ultimatum credibile» che autorizzi l’uso della forza in caso di non rispetto della risoluzione Onu si continuerà a discutere senza arrivare ad una soluzione, ha aggiunto Blair, secondo cui ci sarà un round conclusivo di colloqui tra lo schieramento interventista e i paesi che si oppongono all aguerra per cercare di rompere l’empasse attuale sulla crisi irachena. «La responsabilità del disarmo è di Saddam», ha detto il premier spagnolo José Maria Aznar. «L’impegno transatlantico è garanzia sicurezza», ha aggiunto precisando: non siamo venuti alle Azzorre per rivolgere una dichiarazione di guerra all’Iraq. La Francia, da parte sua, ha già fatto sapere che non può accettare una risoluzione che preveda ultimatum per il disarmo dell’Iraq. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Dominique de Villepin a radio Europa 1, commentando i risultati del summit delle Azzorre. «La Francia non può accettare la risoluzione che oggi viene posta sul tavolo… che pone un ultimatum e prevede l’uso automatico della forza», ha detto il ministro aggiungendo che «la guerra non è necessaria».