Vita Chiesa
Bendetto XVI, i quindici giorni che hanno cambiato la storia del papato
“Ho l’impressione che viva immerso nella preghiera”, ha rivelato Peter Seewald speigando come sia arrivato alla stesura di “Ultime conversazioni”, il libro in cui Benedetto XVI racconta all’autore con accenti molto intimi il suo “secondo tempo”, dopo essere stato per otto anni al timone della barca di Pietro. I tratti più conosciuti del percorso di avvicinamento alla rinuncia sono sicuramente i giorni che hanno fatto seguito all’annuncio. L’ultimo Angelus, il 24 febbraio 2013, è incentrato proprio sul “primato della preghiera, senza la quale tutto l’impegno dell’apostolato e della carità si riduce ad attivismo”. Nel penultimo momento pubblico da Papa regnante, l’invito è quello a dare il giusto tempo alla preghiera, che non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni:
“Il Signore mi chiama a salire sul monte, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.
“il vero discepolo non serve se stesso o il pubblico, ma il Signore, nella semplicità e nella generosità”.