Vita Chiesa

Leggere alla Messa, un servizio che richiede preparazione

Il lettore, prosegue don Fedeli, «ha il compito di accostarsi con riverenza a un insieme complesso di letteratura sacra come quello della Bibbia altrimenti rischia di non capire il testo e di non farlo capire. Infatti ogni persona potrebbe essere capace di leggere, ma non tutti quelli che sanno leggere possono diventare lettori, almeno non immediatamente. La cosa risulta evidente in alcuni tipi di liturgie come matrimoni, funerali, prime Comunioni o Cresime, in cui qualcuno dell’assemblea, che non ha mai svolto il ruolo di lettore liturgico, viene incaricato di leggere la Parola di Dio per motivi di parentela o amicizia e ne risulta una lettura esitante, difficile da comprendere, oppure affrettata e precipitosa, cambiando nomi, accenti e aggiustando a piacimento parole che sembrano incomprensibili perché mai sentite, ma che invece esprimono un preciso concetto teologico».

Se le letture non sono proclamate bene, aggiunge ancora don Tommi Fedeli, «il popolo di Dio non ascolterà la voce del Signore che parla mediante quei testi e non sarà veramente nutrito alla mensa della parola. Perciò l’opera del lettore è essenziale e non si può presumere che tutti abbiano questo talento. È un vero e proprio servizio nella Chiesa, cioè un ministero. La figura del lettore può essere «istituita» ovvero formalmente riconosciuta e incaricata dal vescovo diocesano tramite una benedizione, oppure «deputata», cioè tutte quelle persone di buona volontà che normalmente svolgono questo servizio nelle nostre parrocchie pur non avendo un riconoscimento istituzionale. Nell’uno o nell’altro caso svolgono un servizio alla fede».