Vita Chiesa
Motu proprio, una lettera di papa Francesco per “disciplinare” fondi, fondazioni ed enti della Curia Romana
“Benché tali enti abbiano una personalità giuridica formalmente separata ed una certa autonomia amministrativa – si precisa nel Motu Proprio, diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede – si deve riconoscere che essi sono strumentali alla realizzazione dei fini propri delle Istituzioni curiali al servizio del ministero del successore di Pietro e che, pertanto, anch’essi sono, se non diversamente indicato dalla normativa che li istituisce in qualche modo, enti pubblici della Santa Sede”.
“Poiché i loro beni temporali sono parte del patrimonio della Sede Apostolica, è necessario che essi siano sottoposti non solo alla supervisione delle Istituzioni curiali dalle quali dipendono, ma anche al controllo e alla vigilanza degli Organismi economici della Curia Romana”, dispone il Papa. In questo modo, alla luce del codice di diritto canonico, “le persone giuridiche strumentali vengono ad essere chiaramente distinte dalle altre fondazioni, associazioni ed enti senza scopo di lucro che, benché aventi sede nello Stato della Città del Vaticano, sono tuttavia nati dall’iniziativa di privati e non sono strumentali alla realizzazione dei fini propri delle Istituzioni curiali. Essi sono retti da propri statuti e non da queste norme, a meno che non si disponga espressamente altro”.