Vita Chiesa
Papa Francesco: alla Focsiv, “pace ferita e calpestata in Ucraina e in molti altri luoghi del pianeta”
La pace è “ferita, calpestata in Ucraina e in molti altri luoghi del pianeta”. Lo denuncia il Papa, nel discorso scritto consegnato durante l’udienza concessa alla Focsiv, in occasione del 50° di fondazione. “Quando manca la pace, quando prevalgono le ragioni della forza, le persone soffrono, le famiglie vengono divise, i più fragili restano soli”, il monito di Francesco: “Da mesi vediamo immagini di distruzione, di morte”. “La pace nella giustizia è condizione necessaria per una vita dignitosa, per costruire assieme un futuro migliore”, scrive il Papa: “Voi, volontari Focsiv, siete chiamati ad alimentare la pace nei vostri cuori e a condividerla con tutti coloro che incontrate nel vostro servizio. È il dono più importante che potete portare con voi dovunque andate, perché il mondo non ha bisogno di parole vuote, ma di testimoni convinti, di artigiani della pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni”. “Ogni persona, ogni popolo necessita di condizioni basilari per una vita dignitosa”, l’appello per lo sviluppo: “assieme alla pace le abitazioni, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il lavoro, il dialogo e il reciproco rispetto tra le culture e le fedi. La promozione umana rimane un impegno cui dedicarci con disponibilità, vigore, creatività, strumenti adeguati. Solo uno sviluppo integrale – della persona e del contesto in cui vive – permette il dispiegarsi di un buon vivere, personale e sociale, sereno e aperto al futuro”.
“L’ombra di una terza guerra mondiale incombe sul destino di intere nazioni, con conseguenze terribili per le persone”. A ribadirlo ancora il Papa.. “Penso, in modo particolare, agli anziani, alle donne, ai bambini”, prosegue Francesco, che si chiede: “Che futuro stiamo costruendo per le nuove generazioni? È una domanda che dovrebbe accompagnare sempre le decisioni a livello internazionale”. “Grazie per ciò che fate e per come lo fate”, l’omaggio del Papa ai presenti: “Siete un bel segno della Chiesa-madre che genera speranza in un mondo assuefatto agli scandali della fame e delle guerre. La vostra testimonianza è una risposta concreta a quanti non credono più in una pace possibile. Con il vostro impegno, infatti, dimostrate che ogni piccolo tassello quotidiano può costruire il grande mosaico della fratellanza. Vogliamo un mondo solidale, in cui ciascuno si senta accolto e non sia costretto a rinunciare ai propri sogni. Non si tratta di un semplice auspicio, ma di una volontà ben precisa, che un vostro motto esprime così: ‘Un mondo da costruire insieme, nel rispetto del creato, nel quale ogni persona possa realizzarsi in piena dignità!’. È un messaggio quanto mai attuale in questo momento storico”.