Vita Chiesa
Diocesi Grosseto: Don Marius Balint nuovo parroco della parrocchia San Giuseppe lavoratore di Bagno di Gavorrano
Don Marius raccoglierà il testimone da don Giuseppe Benedetti, che dopo 19 anni di servizio pastorale, ha lasciato quella realtà per assumere la guida della parrocchia di Santa Maria dell’Alberese. L’ingresso di don Benedetti ha avuto luogo domenica 6 novembre alle ore 17, nella Messa presieduta dal vescovo Giovanni, mentre don Marius farà il suo ingresso a Bagno di Gavorrano domenica 27 novembre, inizio dell’Avvento, sempre alle ore 17.
Don Balint lascia, dunque, la guida della parrocchia di Campagnatico, dove era giunto nel 2020 e dove ritorna don Ivano Rossi, che continuerà a guidare anche la piccola comunità di Montorsaio, oltre che a svolgere il servizio di segretario particolare del Vescovo, di cappellano al cimitero della Misericordia e, come canonico della Cattedrale, il servizio di sacrista. Per il momento, invece, don Marius continuerà a curare anche la parrocchia di Arcille, dove era entrato nel 2020.
Nato a Buhusi, in Romania, 37 anni, don Marius è sacerdote dal 2014. E’ assistente spirituale dell’Unitalsi-sottosezione di Grosseto e consigliere spirituale all’interno del movimento di spiritualità coniugale Equipe Notre Dame.
“Come avevo preannunciato al clero a settembre, quando comunicai alcuni avvicendamenti, altri se ne stanno definendo – spiega il vescovo Giovanni – col desiderio di offrire alle comunità della nostra Diocesi le risposte più adeguate, tenendo conto della carenza di clero, che costringe talvolta a scelte non sempre facili, forse, da accogliere da parte del popolo di Dio. Tuttavia in una logica sinodale, quale quella nella quale siamo tutti proiettati, dobbiamo sempre di più recuperare la consapevolezza che la Chiesa è fatta da ogni battezzato e che i sacerdoti, inviati dal Vescovo nelle singole comunità, sono lì a testimoniare la premura e la sollecitudine della Chiesa verso tutti, ma anche a coinvolgere il popolo di Dio in quella logica di corresponsabilità, che chiede a ognuno di fare la sua parte. Sono grato, dunque, ai sacerdoti che si sono resi disponibili a questi cambiamenti e sono grato anche alle comunità parrocchiali, che invito ad accoglierli come fratelli, prima di tutto, con cui camminare insieme”.