Vita Chiesa

Massa Marittima, dal vescovo Ciattini il benvenuto ai turisti e l’invito alla lentezza

«Come Chiesa – scrive mons. Cattini – siamo felici di poter offrire a tutti voi un’occasione di incontro con le nostre comunità che custodiscono patrimoni di arte capaci di raccontare un passato di bellezza, di fede e di tradizione cristiana che ha visto forgiare uomini e comunità che hanno dato il loro contributo a rendere l’uomo sempre più uomo, a sostenerlo nel cammino di ogni giorno, a dargli speranza e a consolarlo nella fatica della vita. Anche l’architettura dei nostri borghi e delle nostre chiese è un racconto silenzioso, ma formidabile, della fatica generosa e della laboriosità intelligente dei nostri padri».La vacanza però, aggiunge, «può essere vanificata, fino a produrre l’effetto contrario, fino a farci sentire più stanchi e stressati di quando siamo partiti. È il caso del turismo consumistico ed edonistico, è il cercare a ogni costo un’evasione senza regole, una sorta di eccitazione che ci sfinisce e ci mortifica».L’invito del vescovo è quindi a seguire le indicazioni di papa Francesco, vivendo un turismo «in grado di favorire l’incontro tra le persone e il territorio, e di far crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco. Se visito una città, è importante che non solo ne conosca i monumenti, ma anche che mi renda conto di quale storia ha dietro di sé, di come i suoi cittadini vivono, di quali sfide cercano di affrontare. Se salgo su una montagna, oltre a mantenermi nei limiti che la natura mi impone, dovrò rispettarla ammirandone la bellezza e tutelandone l’ambiente, creando così come un legame con gli elementi naturali fatto di conoscenza, riconoscenza e valorizzazione».Negli ultimi anni, sottolinea Ciattini, «si sta cercando di impegnarsi per realizzare strutture e operatori che promuovano un turismo “alla portata di tutti”, di quelle fasce più deboli per motivi economici o di fragilità fisica o psichica e così offrire nuovi stimoli e occasioni di rigenerazione e di crescita a tutti».Il messaggio si conclude con un invito alla lentezza: «Viviamo in continua agitazione, un andare sempre a corsa. Cerchiamo allora che le nostre vacanze siano un’opportunità di vera distensione, momenti di preghiera che ci permettano di incontrare e ritrovare il Signore, noi stessi e gli altri. Contrapposto a un turismo frenetico, a un turismo di corsa è il turismo lento». Perché, come dice il Papa, «sappiamo bene che la lentezza – se non è frutto di pigrizia – genera attenzione ai luoghi e alle persone, fedeltà alla terra e dedizione ad essa».